lunedì, luglio 10, 2006

Sudore, tremiti e gioia suprema... sbanchiamo Berlino!!!

Che mondiale. Una semifinale che pare la finale, una finale che pare interminabile, piena di sofferenza e di dejavu mancati, l'asplosione incontenibile di un popolo che si stringe sui suoi colori e sulla sua nazionale, i caroselli di macchine, i clacson, i cori e le bandiere, i fumogeni, le braccia al cielo, i salti e le grida, la facce sorridenti, le fontane con dentro gente che sguazza (e alcuni volti noti vi erano dentro ;-)) la confusione, il frastornamento, il riconoscersi in quei volti che inneggiano e gridano e ridono e piangono.

Tutto questo è stato il finale di questo campionato mondiale. Tutto questo ed anche altro. La riscossa di un gioco, quello del calcio, che alcuni magheggi sotterranei avevano massacrato, mettendolo alla gogna mediatica, distruggendo anni di successi sul campo con la mota dell'inganno, del sotterfugio, dell'espediente.
Tutti hanno moralizzato, hanno additato, hanno schernito.
Quei ventidue ragazzi che hanno giocato col cuore e con la testa hanno azzittito tutti, lasciando un solo grido nell'aria: Forza Azzurri (mi piego al politically correct, mio malgrado).

Forza azzurri contro i pregiudizi e le critiche aspre dei tedeschi, che hanno solo accresciuto il rumore della loro caduta con le loro dichiarazioni pre partita.
Forza azzurri, contro la spocchia dei francesi, eterni moralisti loro, che si credono di avere una marcia in più, e che son stati sconfitti in un revival all'incontrario di partite già viste, con anche l'aggravante della caduta del loro capitano, che ha ceduto (umano, forse solo in questo) ed ha reagito alle "provocazioni" (tutto da appurare eh!!) con una testata che neanche un terrigno scaricatore di porto avrebbe riservato in un campo di calcio ad un avversario.
Rosso, fuori dal campo, fuori dal gioco calcio. Ci perdoni Mr. Zidane, ma da Lei non ce lo aspettavamo... non da Lei, non Lì. Trovo vergognoso che la Fifa abbia premiato Lei come miglior giocatore del Mondiale. Cannavaro meritava il titolo più di lei, non fosse altro per essere uscito dal mondiale con il cartellino pulito. Ma il calcio in Europa è gioco di potere come e quanto lo è in Italia, e Lei faceva comodo come "miglior giocatore". Non ci facciano quindi moralismi i vari tedeschi e francesi di sorta. Anche loro hanno le mani in pasta. E che pasta.

Mi perdoni Mr Blatter. Forse Lei sperava che la Francia ci desse il benservito... e si era preparato alle foto di rito con gli amici francesi. Ma si sa... il pallone ama fare scherzi e alla fine hanno vinto i colori azzurri. I colori che avevano fame di brillare. Contro la presunzione francese. Contro la spocchia tedesca. Contro tutto e contro tutti. Perchè se vinci sei opportunista, ma se perdi hanno vinto i migliori e niente complimenti allo sconfitto. Mr. Blatter impari un po' dai nostri ragazzi. Guai ai vinti. Noi gli sconfitti li trattiamo sempre bene. E gli avversari non li dileggiamo mai prima di una partita. Che in entrambi i casi si esce signori.

Ma anche in casa c'ho qualche sassolino da levarmi che, ovviamente, sul carro dei vincitori son lesti a salire tutti. Chissà cosa avrà suggerito al nostro esimio premier la brillante battuta sul fatto che a volte si può vincere anche così, di misura. Vien quasi voglia di leggerla all'incontrario questa battuta, che sia stata coniata per l'occasione della sconfitta e riciclata nella vittoria... gli azzurri sconfitti di misura ai rigori, e giu' battutona del secolo. Ci sta a volte che si perda di un soffio.
Ci sta a volte che si vinca di un soffio è stata la battuta... con delusione per Francia e Germania, le due amiche di letto di Mr Prodi quando "fa politica" in Europa. Se ne ricordi in sede europea dei dileggi che ci sono stati riservati, se ne ricordi e agisca di conseguenza... basta svendere la nostra nazione al piatto di un europeismo franco-tedesco. Anche noi siamo Europa. E non da serie B.
Ci sta che a volta si vinca di un soffio. Ma per fortuna il calcio, che massimalizza il risultato assegnando tutto o niente, non è la politica. Si ricordi anche di questo Mr. Prodi. Il paese è ancora a mezzo servizio alle sue dipendenze. Il cielo non è tutto rosso... per fortuna c'è anche l'azzurro...

Ach... è sprofondata in politica quella che voleva essere solo un'esternazione della gioia per questa vittoria. Perdonatemi, non era mia intenzione... ma certe provocazioni non sono più disposto ad accettarle in silenzio.

Che da questa vittoria risorga un nuovo senso di unità, che ci funga da sprone per le sfide che ci aspettano. Tutti assieme. Che si sia di qua o di là della barricata si è, alla fine tutti italiani. E' la stessa bandiera che ci copre. Riscopriamo l'amore per questa nostra patria. Addittiamo le zozzure, diamoci una strigliata ed una bella ripulita. Per una volta lavoriamo come un uno e non come tanti piccoli atomi. La squadra operaia del mondiale ha segnato la via.
Adesso a noi raccoglierne il significato metaforico e svilupparlo appieno nei vari campi in cui operiamo. Forza azzurri. Risolleviamo l'Italia.

1 commento:

Anonimo ha detto...

chissà che nn possa essere davvero così..ma intanto dovremmo imparare anche a godere dei festeggiamenti senza tramutarli in vandalismi..comunicare semplicemente la gioia..senza dover distruggere..o picchiare..la civiltà si vede anche da questo!! che è assurdo che in un giorno tanto bello..ragazzi siano morti per festeggiare la vita..