Ultimamente, a partire da dipartita Papa, e finendo con decesso di uno zio che ha seguito tutta la mia vita fino ad oggi, il tema morte è stato nuovamente presente nella mia vita in maniera insistente: riprendo dunque alcune riflessioni fatte a suo tempo, e che ho maturato man mano che crescevo.
Per il momento lascio la palla, perchè ho la pausa pranzo che incombe e non voglio scrivere in maniera affrettata su questo tema.
Prospetto quindi un'edit di questo post per sistemare quanto dovutovi. :-)
martedì, aprile 19, 2005
mercoledì, aprile 06, 2005
Quella coda non era prevista
Mentre Roma è un anello ... meglio un polipo di folla... che si sgrana in tutte le strade secondarie del quartiere Prati, il mio amico Valter... sì, quello del cazzone di un post vecchio ormai di eoni... mi ha segnalato questo interessante articolo dell'Avvenire (8-O AVVENIRE!!! - Sì, Avvenire) che riporto qui per intero, scusandomi con l'autore per la violazione del copyright, ma le sue parole sono troppo... ecco GIUSTE... perchè il sentimento provato è proprio quello: di aver voglia di incontrare un Vivo... un Vivo in Cristo.
Leggete e condividete:
Leggete e condividete:
QUESTA FILA NON ERA NEI CONTI
Dalla prima pagina del quotidiano Avvenire di mercoledì 6 aprile 2005
Che cosa cercate, in questa fila lunga, grandiosa? Non era previsto.
Cosa cercate? Perché arrivare fin qui dopo un viaggio anche lungo, o aver lasciato le case, gli uffici, o rinviato altre gite, altri appuntamenti? Cosa cercate sfilando, così rapidamente, sostando un niente, dopo ore in piedi? Cosa vi spinge? Una commozione reale? O il sentimento indotto, dolciastro, massmediale? No, non può esser solo la tivù. Qui siete venuti. In tanti. Tanti "io", tanti "tu".
L'altra sera quando si è sparsa la notizia temuta che ci avevano fatto antivedere, per le strade avete rallentato il passo, cercato una chiesa che avreste voluto aperta. Cosa cercate? Forse in quest'epoca per molti aspetti tetra e spettacolare anche il lutto può divenire occasione di ritrovamento, di riconoscimento?
Come accade ai ragazzini che spesso lasciano sciarpe, magliette, frasi nei punti dove uno di loro è scomparso, dove un accidente lo ha tolto. In quei gesti strani, di omaggio al mistero, c'è una strana affermazione: io ci sono.
Siamo in un'epoca di ragazzini?
Siete tutti dell'orrenda razza dei sentimentali?
Di coloro che per primi piangono e per primi dimenticano?
Di coloro che si nutrono della propria commozione come di una dura autogiustificazione?
Siete della razza dei vili?
Di coloro che usano qualcosa, qualcuno, qualsiasi cosa per potersi sentire ancora vivi? Cosa cercate? Esserci, come un imperativo, nel luogo di cui tutti parlano, nel luogo dove accade qualcosa di importante.
Vi commuovete per lui o vi commuovete per voi stessi? Per gli anni passati, gli ideali appannati, per i peccati, sì, anche se non li chiamate così, e per le gioie passate? O forse siete qui per vedere il gran personaggio prima che ci sia sottratto alla vista?
Ma non era difficile trovarlo, non era uno che si ritraeva, non faceva il personaggio, appunto. Apriva la sua finestra, ave va aperto le porte.
S'è dato. Non era difficile incontrarlo.
In molti l'avevate già visto, e allora cosa cercate? Avete tutte le età, in questa fila si è forse incamminata un'invisibile e pur presente eterna umanità. Qualcosa che è in viaggio da sempre. Qualcosa che cerca da sempre. Non vi aspettavano, i guardiani della basilica.
Non vi aspettavano così tanti. Non aspettavano lei, quella sempiterna, discutibile, difettosa, umanità. Che cerca sempre. Che s'incammina sempre. Quella umanità che non è bella perché non è un'idea, ma è fatta di singoli.
Chi prenderà sul serio tutto questo? Chi sta prendendo sul serio il vostro desiderio? Chi lo sta ricevendo oltre a lui, al grande Papa ora però defunto? Chi non vi sta trattando da folla, da gente, da pubblico, da massa? Chi vi chiederà a uno a uno: cosa cerchi?
Cosa indaghi con lo sguardo sotto le navate dove stai in fila, e prima fuori, nella piazza coronata dal Bernini? E cosa indaghi guardando il cielo di Roma?
Non vi avevano previsto. Perché non vi avevano mai visto? Lui vi aveva visto. Per questo forse tornate a farvi vedere. Non a guardarlo. Ma a farvi guardare.
Cosa cercate? Il suo sguardo? Come se nessun'altro, o pochi altri, vi avesse guardato così. Come se poche volte, troppe poche volte, aveste incontrato uno sguardo così. Come se fosse raro. E allora da cercare, da chiedere, da ringraziare.
Forse voi non cercate qualcosa che si trova tra i morti. Come all'alba della Resurrezione fu l'angelo ad avvertirlo: "Perché Lo cercate tra i morti?".
Tutto il mondo parla di un morto. Ma la vostra presenza qui, la vostra muta costanza, la vostra discutibile pazienza, è il primo indizio, potente, che si tratta di un Vivo.
Fonte : Avvenire di mercoledì 6 aprile 2005
Autore : Davide Rondoni
martedì, aprile 05, 2005
Ho mancato un appuntamento importante
Il sogno si dipana nelle sue molli spirali, mentre l'abbraccio delle coperte è caldo e ... con quel non so che di morbido che trasforma il letto in un posto magico. E' notte, o meglio, è mattina presto a Roma quando salto su dal letto per un rumore proveniente dal mio PC, l'unico di casa che non dorme la notte... il bip insistente difatti mi fa pensare che lo spazio du disco sia finito, così lotto con il mouse per cercare di fermare l'Adunanza da intasarmi il computer di file, e soprattutto dallo svegliare la prodiga sorella rientrata alla base per aver "ospiti" a casa sua.
Quando ormai il PC è avviato verso la terminazione definitiva mi accorgo, nei fumi del sonno, che la fastidiosa nenia viene dal cellulare, il quale, per qualche insondabile mistero sta suonando una sveglia. Guardo l'ora. Sono le 05.12 al mio orologio da tavolo... le 05:00 in tutto il resto del mondo.
Costernato ributto la mia testa sul cuscino, alla ricerca della morbida carezza perduta, ma inspiegabilmente non riesco a chiudere più gli occhi.
Difatti un piccolo tarlo mi rosicchia la parte cosciente del cervello: potrei andare a San Pietro... ecco cosa dice la mia parte cosciente.
E questa mattina ha messo in mostra tutti i miei difetti... ossia che le cose le comincio ma difficilmente le finisco. Difatti ho ascoltato il tarlo ed in cinque secondi (e chi mi conosce sa che tanto è il tempo che mi è necessario per vestirmi) ero pronto ad uscire, casco sotto il braccio e giacca nell'altra mano... ma poi ho rivisto le folle oceaniche, la massa di gente, l'orario, il lavoro domani e ... il diavolo l'ha spuntata... ho ceduto: lasciato il casco e posata la giacca mi sono buttato, ancora vestito, sul letto.
così è dimostrato il teorema. La mia forza di volontà equivale ad una banderuola. Ed io ho perso un'occasione unica.
...
Rimediare sarà possibile?
Quando ormai il PC è avviato verso la terminazione definitiva mi accorgo, nei fumi del sonno, che la fastidiosa nenia viene dal cellulare, il quale, per qualche insondabile mistero sta suonando una sveglia. Guardo l'ora. Sono le 05.12 al mio orologio da tavolo... le 05:00 in tutto il resto del mondo.
Costernato ributto la mia testa sul cuscino, alla ricerca della morbida carezza perduta, ma inspiegabilmente non riesco a chiudere più gli occhi.
Difatti un piccolo tarlo mi rosicchia la parte cosciente del cervello: potrei andare a San Pietro... ecco cosa dice la mia parte cosciente.
E questa mattina ha messo in mostra tutti i miei difetti... ossia che le cose le comincio ma difficilmente le finisco. Difatti ho ascoltato il tarlo ed in cinque secondi (e chi mi conosce sa che tanto è il tempo che mi è necessario per vestirmi) ero pronto ad uscire, casco sotto il braccio e giacca nell'altra mano... ma poi ho rivisto le folle oceaniche, la massa di gente, l'orario, il lavoro domani e ... il diavolo l'ha spuntata... ho ceduto: lasciato il casco e posata la giacca mi sono buttato, ancora vestito, sul letto.
così è dimostrato il teorema. La mia forza di volontà equivale ad una banderuola. Ed io ho perso un'occasione unica.
...
Rimediare sarà possibile?
lunedì, aprile 04, 2005
Roma respira piano
La città è più silenziosa oggi. Solo gli elicotteri che volteggiano come libellule sul cielo metropolitano ardiscono rompere il silenzio di questa città sospesa in un'atmosfera irreale.
Eppure l'attesa che io percepisco palpabile è più tesa al successore che non al passato... anche se la figura del Papa scomparso giganteggia sullo sfondo.
Come i tanti andati in cielo prima di lui, Giovanni Paolo II ora ci guarda benevolo da lassù... semmai abbiamo guadagnato una voce che parlerà con solerzia di noi al buon Dio, amandoci ed intercedendo per noi presso di lui, come e più di quanto non abbia fatto in vita.
Il cristiano quando muore nasce. E' sempre stato così. E solo allora porta frutto.
Eppure l'attesa che io percepisco palpabile è più tesa al successore che non al passato... anche se la figura del Papa scomparso giganteggia sullo sfondo.
Come i tanti andati in cielo prima di lui, Giovanni Paolo II ora ci guarda benevolo da lassù... semmai abbiamo guadagnato una voce che parlerà con solerzia di noi al buon Dio, amandoci ed intercedendo per noi presso di lui, come e più di quanto non abbia fatto in vita.
Il cristiano quando muore nasce. E' sempre stato così. E solo allora porta frutto.
domenica, aprile 03, 2005
Il Papa è morto... viva il Papa
Torno ora da San Pietro gremita di gente, in sileziosa preghiera per Giovanni Paolo II, il Papa che, almeno per quel che mi riguarda, ha segnato tutta la mia vita con la sua presenza. Avevo 7 anni quando è salito al soglio pontificio e da allora ha scandito parole di verità e testimoniato la via con la sua vita ed opere.
Stasera ho pregato per lui, per noi, per il suo successore. Ho chiesto un'illuminazione al Signore per guidarmi in questo momento di sconforto. Ho preso allora la Bibbia e senza cercare, facendomi guidare ho aperto a caso,lasciando che facesse tutto lo Spirito Santo.
E sono stato graziato con un orecchio aperto. Difatti mi si è aperta davanti Proverbi, 4, 1 - seguenti.
Un testo che calza a pennello per la situazione odierna.
Torno a pregare un poco. Buonanotte a tutti in quasta notte solitaria.
Stasera ho pregato per lui, per noi, per il suo successore. Ho chiesto un'illuminazione al Signore per guidarmi in questo momento di sconforto. Ho preso allora la Bibbia e senza cercare, facendomi guidare ho aperto a caso,lasciando che facesse tutto lo Spirito Santo.
E sono stato graziato con un orecchio aperto. Difatti mi si è aperta davanti Proverbi, 4, 1 - seguenti.
Un testo che calza a pennello per la situazione odierna.
Torno a pregare un poco. Buonanotte a tutti in quasta notte solitaria.
venerdì, aprile 01, 2005
Il Papa sta morendo
... una profonda tristezza mi ha preso l'anima ... pregherò per lui e per noi che restiamo. Che la prossima guida sia illuminata come il suo predecessore...
cazzarola... non ci posso pensare.
cazzarola... non ci posso pensare.
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