Ovvero... breve dimostrazione della malignità delle donne.
Sabato sera. Roma è una città spenta dal freddo pungente. Pochi individui viaggiano veloci lungo i marciapiede, chiedendosi quale arcano mistero egizio li abbia spinti fuori di casa con un vento freddo e pungente come quello che accompagna i loro passi.
Non provo nulla nel vederli passare via... o forse quel solletico che il mio cervelletto mi invia altro non è che la soddisfazione per essere comodamente seduto nel vano passeggeri dell'auto del vecchio PG? Non credo... no, proprio non credo, mentre la mano va alla ricerca del comando dell'aria calda per potenziare il getto e la testa si muove ritmicamente a sinistra e a destra davanti al bocchettone dell'aria, i capelli spostati indietro dall'aria rovente in un movimento sexy... ach maledetta fantasia, ecco che mi ricordo scene di film, solitamente accompagnate da un Boun a ritmo molto basso e lento, quasi a sottolineare i movimenti... INSOMMA!
L'argomento del post è un altro. Ripartiamo.
Sabato sera. Roma è una città spenta dal freddo pungente. Pochi individui viaggiano veloci lungo i marciapiede, chiedendosi quale arcano mistero egizio li abbia spinti fuori di casa con un vento freddo e pungente come quello che accompagna i loro passi.
L'auto di Pg corre veloce lungo le strade intorno a casa, puntando in direzione del mitico Antonini, re delle torte da asporto, poichè questa sera siamo invitati a cena da Alga e consorte.
La varietà disponibile è fortemente limitata dall'orario in cui siamo giunti... praticamente chiude a breve. Campeggiano però all'interno della vetrinetta diverse torte mimosa ed un potente mont blanc. Ora, reminescenze di gioventu' mi riportano alcuni dettagli, tipo che Alga mangia il mont blanc, e quindi mi dispongo in posizione per richiedere il dolce, davanti alla cassa.
Dietro di me una coppia, formata da un giovin signore, capelli lunghi fino al collo, occhoali, barbetta e baffetti, più alto di me e magro (sempre più di me), e da una signora, capelli biondi corti, occhietti malvagi e indecisione cronica, che stanno facendo il tour delle vetrine alla ricerca di un dolce da portare per la loro simpatica cena in società.
Finiamo accodati a loro nella scelta della torta. E questa qui... no, forse è meglio quella lì, o prendiamo quell'altra? Non saprei... e così avanti.
In questo perdurante cercare la torta perfetta, anche il mont blanc viene selezionato, e poi scartato, con sudori freddi da parte mia e di Marina, che seguiamo il destino del dolce neanche fosse un parente prossimo.
La signora che sta servendo la coppia, ovviamente spazientita dall'indecisione, mi chiede se avevamo una richiesta. Io affondo subito, tentando il tutto per tutto: "Volevamo prendere il Mont Blanc, se ovviamente non lo prendono i signori dinanzi a noi". Ecco fatto, esca lanciata. Donna indecisa a te elevarti al disopra della popolazione e compiere il gesto magnanimo di chi sa e comprende... ero indecisa, loro vogliono il mont blanc, io prendo allora... "Allora prendiamo il Mont Blanc", piroetta, sorrisetto e sguardo compiaciuto al sottoscritto, il tutto mentre il marito, lui sì, uomo e quindi umano, cercava di salvare la situazione dicendo "Sei sicura, non vorremmo portare piuttosto quell'altra?" e poi "Scusateci, ma...". Io l'ho guardato, un mare nell'occhio del ciclone, piatto come una tavola, e gli ho detto: "Ma si figuri, non c'è nessun problema, prendiamo la mimosa al cioccolato là dietro (che era la nostra seconda scelta)", e nel mentre pensavo... io ho avuto la sfortuna di incontarla stasera, un incidente di percorso nella mia breve vita, ma pur sempre una parentesi di dieci minuti... tu l'hai sposata amico... dei due, chi sta peggio, non è certamente il sottoscritto :-)
Paghiamo usciamo e nel mentre si sviluppa il toto disastro Mont blanc che poteva capitare alla signora ed alla sua torta: perdiamo così un'occasione di elevarci anche noi al disopra della comune umanità, e di esercitare la cristiana comprensione, anche se in effetti, è più un gioco intellettuale per smaltire la frustrazione che un vero e proprio malocchiare.
Lenta e un po' piu' mesta la macchina di PG punta in direzione Roma Nord Ovest. Casa di Alga aspettaci.
PS
La mia memoria mi ingannava, il mont blanc piace ad Alga come un chilo di mozzarella... meno male che avevamo con noi la nostra mimosa al cioccolato e zabaione (lassù qualcuno ci ama).
PSII
Le elucubrazioni sui disastri non sono state ritrattate neanche in seguito della scoperta sui gusti dolciari del caro Alga >:-E
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