E luce sia.
Dopo un viaggio ai confini della realtà, comprensivo di oltre 4 ore di ritardo per traffico, l'equipaggio della MaVin 1 è giunto alla base di Taranto, ove ha attraccato senza grossi problemi.
I preparativi dell'operazione Foton erano stati ultimati la precedente missione. Quesa volta la missione era completare quanto iniziato la volta precedente con l'ausilio di manodopera locale e avezza all'uso di materiali elettrici.
Solo nel pomeriggio di sabato, grazie alle favorevoli congiunture astrali si è arrivati alla piena operatività. Dalle ore 15.00 alle ore 20.43 l'equipaggio al completo ha lavorato alacremente per portare a compimento la missione nella maniera più soddisfacente possibile.
Alle ore 20.45 si è dato contatto. La casa si è pienamente illuminata. Un successo pieno.
Il comunicato NASA ha confermato la riuscita della missione. Foton 1 è stata un successo pieno. Ora la casa è dotata di luci perimetrali motevoli. La missione è terminata col successivo rientro degli equipaggi alla base di Roma.
mercoledì, settembre 28, 2005
martedì, settembre 13, 2005
lunedì, settembre 12, 2005
Venerdì ho nuotato... sul lungotevere
Ore 18.00, fine lavoro ed inizio ginnastica. Per tornare a casa devo affrontare un tempo decisamente ostile, con pioggia battente e vento, le mie uniche dotazioni l'"impermeabile" della Murphy e il casco del motorino.
Per fortuna oggi non ho portato il computer e la sua simpatica borsa... altrimenti ero fregato.
Cmq, incurante del tempo furiesco dalla sede e mi dirigo al mio motorino, casco già clazato, l'acqua che rapidamente va inzuppando i pantaloni, ma l'impermeabile che compre il torace regge. Mi ripeto mentalmente: ce la posso fare.
In risposta alla mia invocazione arriva uno scroscio più potente... e finisco inzuppato su tutta la superfice esterna, mentre lotto una impari diatriba con il lucchetto della moto, che solo dopo 5 minuti, e quando ormai la visiera del casco era irrimediabilmente appannata, cede alle mie lusinghe, aprendosi.
Salgo in sella, umidificando le mie terga sullo strato di acqua presente sul sellino, ma la moto parte al primo colpo.
Sorriso dentro al casco ed accelerata. Prima parto, prima arrivo, prima esco dal diluvio.
Non sono neanche passati cento metri che sento una goccia, apripista per un migliaio di sue sorelle, che cola lungo la manica... l'acqua ha fatto breccia nell'impermeabile. Da quel momento in poi ho vissuto in un incubo liquido, con l'acqua che conquistava sempre nuove zone del mio corpo da bagnare, mentre io cercavo disperatamente di chiudere le distanze con casa in maniera definitiva... prima che il cellulare, appeso alla mia cinta, venisse coinvolto dal questo bagno generale, decidendo così di cessare di funzionare.
Man mano che la strada avanza, però, l'ampiezza del disastro comincia a farsi svelata. La pioggia viene giù troppo forte, i chiusini non riescono a smaltirla, così si vanno formando numerose pozze di acqua lungo tutto il corso del lungotevere, pozze che rendono il viaggio insidioso e la direzione dell'acqua assolutamente a 360° sferici.
Quando riesco ad approdare con la mia moto d'acqua a casa, di asciutto ho solo 1/3 della superfice totale delle mie mutande. Tutto il resto si è inondato tanto da buttare acqua ancora oggi.
Il cellulare? Beh... non so come, ma da questa nuotata motorizzata ne è uscito indenne
Per fortuna oggi non ho portato il computer e la sua simpatica borsa... altrimenti ero fregato.
Cmq, incurante del tempo furiesco dalla sede e mi dirigo al mio motorino, casco già clazato, l'acqua che rapidamente va inzuppando i pantaloni, ma l'impermeabile che compre il torace regge. Mi ripeto mentalmente: ce la posso fare.
In risposta alla mia invocazione arriva uno scroscio più potente... e finisco inzuppato su tutta la superfice esterna, mentre lotto una impari diatriba con il lucchetto della moto, che solo dopo 5 minuti, e quando ormai la visiera del casco era irrimediabilmente appannata, cede alle mie lusinghe, aprendosi.
Salgo in sella, umidificando le mie terga sullo strato di acqua presente sul sellino, ma la moto parte al primo colpo.
Sorriso dentro al casco ed accelerata. Prima parto, prima arrivo, prima esco dal diluvio.
Non sono neanche passati cento metri che sento una goccia, apripista per un migliaio di sue sorelle, che cola lungo la manica... l'acqua ha fatto breccia nell'impermeabile. Da quel momento in poi ho vissuto in un incubo liquido, con l'acqua che conquistava sempre nuove zone del mio corpo da bagnare, mentre io cercavo disperatamente di chiudere le distanze con casa in maniera definitiva... prima che il cellulare, appeso alla mia cinta, venisse coinvolto dal questo bagno generale, decidendo così di cessare di funzionare.
Man mano che la strada avanza, però, l'ampiezza del disastro comincia a farsi svelata. La pioggia viene giù troppo forte, i chiusini non riescono a smaltirla, così si vanno formando numerose pozze di acqua lungo tutto il corso del lungotevere, pozze che rendono il viaggio insidioso e la direzione dell'acqua assolutamente a 360° sferici.
Quando riesco ad approdare con la mia moto d'acqua a casa, di asciutto ho solo 1/3 della superfice totale delle mie mutande. Tutto il resto si è inondato tanto da buttare acqua ancora oggi.
Il cellulare? Beh... non so come, ma da questa nuotata motorizzata ne è uscito indenne
mercoledì, settembre 07, 2005
Si va con la seconda settimana di vacanza... per poi capire che è meglio chiudere
Mentre i nostri amici milanesi hanno preso la rotta del Nord, Simone e Matteo rimangono ad allietare la popolazione locale. Decidiamo quindi di andare a mare (si necessita di abbrozzature epiche) e infilare poi i nostri corpi cotti dal sole all'interno dell'ormai tradizionale meta del ritorno dalle spiagge caraibiche della litoranea pugliese: la Gelateria di Pulsano. Consumato l'enorme gelatone a disposizione dei nostri eroi, si torna a Lido, e con l'aiuto di Simone (dopo che la sera prima avevamo sistemato la zanzariera della cucina, si prende il Flex e si lavora di cesello pesante sulla cancellata piccola. Alla fine non solo il cancello si chiude senza sfrorzo, ma addirittura si apre nuovamente da dentro casa grazie al comando elettronico colà sito.
Che lavoro degno di menzione.
Orpo, ho dimeticato la sora Ninetta per la strada... ci siamo andati con i Milanesi... e mi sa che era proprio giovedì o venerdì che ci siamo andati... vabbò, è passato tanto tempo e comprendo che le vacanze sono state un tempo rilassante... non mi ricordo più cosa ho fatto, a parte bagni a mare, tintarelle, un solo bagno al fiume (sigh) e tante mangiate. Per nobilitarmi ho lavorato molto alle infrastrutture della casa. Adesso rimane da completare il progetto FOTON, volto a dare luminaria di presidio al perimetro della casa, visto che il dito (tagliato durante una riparazione di una tapparella) ed i suoi 4 punti mi hanno fortemente rallentato.
La visita di Natasha e di Alberto è un evento, ma per i risvolti da Pronto Soccorso che ha avuto viene taciuta.
Come anche la discesa della nipote bresciana, con corredo di famiglia.
In fondo perchè non tenere qualche volta un piccolo segreto tutto per noi?
Alla prossima gente!!!
Che lavoro degno di menzione.
Orpo, ho dimeticato la sora Ninetta per la strada... ci siamo andati con i Milanesi... e mi sa che era proprio giovedì o venerdì che ci siamo andati... vabbò, è passato tanto tempo e comprendo che le vacanze sono state un tempo rilassante... non mi ricordo più cosa ho fatto, a parte bagni a mare, tintarelle, un solo bagno al fiume (sigh) e tante mangiate. Per nobilitarmi ho lavorato molto alle infrastrutture della casa. Adesso rimane da completare il progetto FOTON, volto a dare luminaria di presidio al perimetro della casa, visto che il dito (tagliato durante una riparazione di una tapparella) ed i suoi 4 punti mi hanno fortemente rallentato.
La visita di Natasha e di Alberto è un evento, ma per i risvolti da Pronto Soccorso che ha avuto viene taciuta.
Come anche la discesa della nipote bresciana, con corredo di famiglia.
In fondo perchè non tenere qualche volta un piccolo segreto tutto per noi?
Alla prossima gente!!!
Corbezzoli...
ho trovato 2 batterie per la mia macchina fotografica alla smodata cifra di 3.99 $... fate il dovuto rapporto al cambio...
Riflettendo in motorino
La città di Roma offre infiniti spunti per osservare il mondo ed i suoi costumi, non intendo dire che gli altri luoghi offrono meno appigli, ma una grande città sicuramente fornisce un campionario maggiore di comportamenti e, non mi se ne voglia, io vivo a Roma, quindi essa posso prendere ad esempio.
Comunque non era di questo che volevo disquisire, ma della riflessione che ho steso ieri mentre mi recavo in motorino dal lavoro alla casa della mia fiancè (si doveva studiare pesantemente informatica, che Marina deve passare l'esame della Patente Europea del Computer, visto che alla Facoltà di Legge non insegnano i fondamenti di questa scienza ormai sì vitale.
La riflessione è scaturita dall'osservare tutta una serie di comportamenti delle persone e delle vetture che incrociavo: sembravano tutti nervosi, pronti alla sopraffazione del prossimo, inconcilianti, riottosi e prevaricatori, almeno nella maggiorparte dei casi.
Moto che passavano col rosso, macchine che non davano la precedenza, parcheggi in doppia fila, attraversamenti al limite dell'arresto (o del suicidio se meglio credete), insulti che volavano dai finestrini delle macchine e dai sellini dei motorini/sccoteroni... insomma una vera cambogia in terra.
Non so da dove derivi tutta questa voglia di prevaricare, di essere sempre il primo a passare, di essere sempre il furbo di turno, questo atteggiasi a padroni della strada indisturati e quasi seccati dalla presenza di altre persone sulle stesse carrabili... ma so dove porta: alla disgregazione del senso civico di appartenenza ed alla fine della pacifica convivenza.
E allora riflettevo fra me e me... che fare? Come ridurre questo stato di ostilità presente nelle strade delle nostre città (inutile negarlo, le sfumature esistono, ma i soprusi e l'assenza di osservanza delle norme del codice stradale sono presenti in tutt'Italia) e restituira ad un pacifico convivere la comune percorrenza delle strade pubbliche?
La risposta mi è venuta alla mente ed è questa che voglio sottoporvi: resistenza civile alle angherie.
Fermiamoci un momento a spiegare cosa intendo: il senso civico e di responsabilità che provo nei confronti della mia nazione, oltre che spingermi a rispettare le norme vigenti, mi impone di agire responsabilemente e nel rispetto degli altri.
Ora, se fossi il solo ad agire così, ammetto che la mia situazione sarebbe imbarazzante... del tipo "cornuto e mazziato" cioè angheriato e pure sfottuto in quanto ligio... ma se ad agire come il sottoscritto si fosse la maggioranza? cioè se ognuno di noi si impegnasse a fare il suo dovere con senso di responsabilità ed a girare per strada con la testa sulle spalle e la risposta piccata settata con un lag i tre minuti, in modo che proferirla non genera astio civile tra i soggetti interessati, non sarebbe l'incivile ad essere isolato, fuori dalle righe, colpito dalla giusta riprovazione della popolazione osservante?
Si, mi risponderete, ma qui siamo in Italia, non in Germania o Svezia. Meglio rispondo io, possiamo dare anche dare esempio di come gli Italiani non siano riassumibili con le famose tre parole: spaghetti, mafia e mandolino.
Basta con l'italiano buono solo a mostrare il suo valore solo all'estero. Diventiamo NAZIONE e mostriamo a tutti che possiamo cambiare le cose. Basta un poco di senso di responsabilità. Pretendere senza ottemperare è delittuoso.
Rispettiamo i doveri e poi pretendiamo i diritti.
Il tutto magari col sorriso sulle labbra, che è meglio. Ne godremo di frutti dorati tutti.
Comunque non era di questo che volevo disquisire, ma della riflessione che ho steso ieri mentre mi recavo in motorino dal lavoro alla casa della mia fiancè (si doveva studiare pesantemente informatica, che Marina deve passare l'esame della Patente Europea del Computer, visto che alla Facoltà di Legge non insegnano i fondamenti di questa scienza ormai sì vitale.
La riflessione è scaturita dall'osservare tutta una serie di comportamenti delle persone e delle vetture che incrociavo: sembravano tutti nervosi, pronti alla sopraffazione del prossimo, inconcilianti, riottosi e prevaricatori, almeno nella maggiorparte dei casi.
Moto che passavano col rosso, macchine che non davano la precedenza, parcheggi in doppia fila, attraversamenti al limite dell'arresto (o del suicidio se meglio credete), insulti che volavano dai finestrini delle macchine e dai sellini dei motorini/sccoteroni... insomma una vera cambogia in terra.
Non so da dove derivi tutta questa voglia di prevaricare, di essere sempre il primo a passare, di essere sempre il furbo di turno, questo atteggiasi a padroni della strada indisturati e quasi seccati dalla presenza di altre persone sulle stesse carrabili... ma so dove porta: alla disgregazione del senso civico di appartenenza ed alla fine della pacifica convivenza.
E allora riflettevo fra me e me... che fare? Come ridurre questo stato di ostilità presente nelle strade delle nostre città (inutile negarlo, le sfumature esistono, ma i soprusi e l'assenza di osservanza delle norme del codice stradale sono presenti in tutt'Italia) e restituira ad un pacifico convivere la comune percorrenza delle strade pubbliche?
La risposta mi è venuta alla mente ed è questa che voglio sottoporvi: resistenza civile alle angherie.
Fermiamoci un momento a spiegare cosa intendo: il senso civico e di responsabilità che provo nei confronti della mia nazione, oltre che spingermi a rispettare le norme vigenti, mi impone di agire responsabilemente e nel rispetto degli altri.
Ora, se fossi il solo ad agire così, ammetto che la mia situazione sarebbe imbarazzante... del tipo "cornuto e mazziato" cioè angheriato e pure sfottuto in quanto ligio... ma se ad agire come il sottoscritto si fosse la maggioranza? cioè se ognuno di noi si impegnasse a fare il suo dovere con senso di responsabilità ed a girare per strada con la testa sulle spalle e la risposta piccata settata con un lag i tre minuti, in modo che proferirla non genera astio civile tra i soggetti interessati, non sarebbe l'incivile ad essere isolato, fuori dalle righe, colpito dalla giusta riprovazione della popolazione osservante?
Si, mi risponderete, ma qui siamo in Italia, non in Germania o Svezia. Meglio rispondo io, possiamo dare anche dare esempio di come gli Italiani non siano riassumibili con le famose tre parole: spaghetti, mafia e mandolino.
Basta con l'italiano buono solo a mostrare il suo valore solo all'estero. Diventiamo NAZIONE e mostriamo a tutti che possiamo cambiare le cose. Basta un poco di senso di responsabilità. Pretendere senza ottemperare è delittuoso.
Rispettiamo i doveri e poi pretendiamo i diritti.
Il tutto magari col sorriso sulle labbra, che è meglio. Ne godremo di frutti dorati tutti.
martedì, settembre 06, 2005
Gioia! Gioia! Gioia!
Sono nuovamente zio!!!
Nella terra di Albione è nato il mio nipote Giacomo, il primo della nuova stirpe della Gens a cui appartengo.
Oggi si beve alla nuova vita che nasce.
Hurra! Hurra! Hurra! E complimenti agli splendidi genitori :-)
Nella terra di Albione è nato il mio nipote Giacomo, il primo della nuova stirpe della Gens a cui appartengo.
Oggi si beve alla nuova vita che nasce.
Hurra! Hurra! Hurra! E complimenti agli splendidi genitori :-)
lunedì, settembre 05, 2005
13 agosto - 20 agosto
Partiamo con il descrivere la prima settimana di ferie. La partenza avviene all'alba di un sabato mattina caldo ed afoso. Il traffico scorrevole, per fortuna, ci accompagna fino alla destinazione, raggiunta solo in primo pomeriggio. L'assenza della radio si fa sentire pesantemente, specie per quel che riguarda la presa di coscienza delle condizioni traffico in questi giorni particolari.
L'arrivo alla casa è salutato da un evviva della macchina intera. Mentre la mia amata, mia sorella ed il suo boy scendono dal mezzo, pronti ed operativi ad aprire casa e preparare un rapido pranzo, io mi dirigo a Taranto per accompagnare alla sua magione il Guido nazionale, pronto ad iniziare la sua gara di apnea con la città di Taranto.
Quando arrivo trovo una ricca pasta ad accogliermi, seguita da un lussureggiante bagno a mare nel pomeriggio.
Comincia così la jamming session estiva.
Il bagno a mare ha però un risvolto negativo... anzi issimo: si fa tardi per fare la spesa, e quando andiamo alla festa di Gabriele, privi della macchina prestata alla sorella in visita ad amica, la testa del sottoscritto e della dolce Mary corrono a coprire le varie eventualità mangerecce per i giorni a seguire, specie in vista dell'assenza di cibarie nel frigo.
Si arriva al lunedì tra pranzo con gelato, braciolata a casa di Gianni e poi varie botte di espediente.
Il mare di qi è veramente stupendo, e viene vissuto con grossa partecipazione di amici: Pie e Zazza, Paola e Jessie, Aughi e Babs sono difatti tutti in zona, anche se per la verità gli ultimi due sono leggemente incasinati con problemi di macchina e tagliandi.
Ci sono poi Rocco + cugina ed amici milanesi che allietano le nostre giornate pugliesi, almeno fino a domenica.
Il martedì si unisce anche il cugino di Marina, il prode Matteo, che porta una ventata di novità alla comitiva.
Mare, sole, risate ed allegria... fino a mercoledì pomeriggio, quando arriva la notizia che il mio amico Gabriele è caduto con la moto, facendosi molto, molto male.
Si prosegue con la vacanza, ma non sarà più la spensierata scamagnata lunga che ci si attendeva.
Il giovedì mattina si è tutti in ospedale a donare, poi, mesti, tutti al mare, mentre il sottoscritto corre incontro al Simone che praticamente giunge da Roma appena dopo che il giovine vince ha scaricato la folla dalle parti di Lido "La Torretta". Il tempo di voltare la macchina e via, verso casa, con l'intento di recuperare Simo (sperso e che nel frattempo aveva anche avuto modo di risolvere un problema di benzina esaurita in forma autonoma), portarlo alla magione, rifocillarlo e poi portarlo a mare. Sempre da programma, il pomeriggio comincia verso le quattro con una potente sgelatata dalla Gelateria di Pulsano, vero mito dell'estate Pugliese, e poi con un ritorno a casa pronti per cenare ed andare poi a Castellaneta per far assaggiare la vita notturna della ridente località balneare al prode Matteo... solo che finisce a schifio, perchè dopo un randevouz con il popolo ospite di Rocco, ci ritroviamo a passeggiare per una deserta Castellaneta, bagnata dalla pioggia e disertata dai più.
Il giorno dopo si decide di andare a Matera a vedere i Sassi, proprio perchè è presente un corpo nuvoloso cospicuo sulle nostre teste. La gita diviene subito banco di prova per la ripresa intensiva da parte del sottoscritto con la videocamera. Si vede che la mano è verde, ma la volontà di crescere... quella c'è tutta. Possono testimoniare gli sfiniti milanesi che per la Stampa non hanno avuto grosso rigurado... sempre a chiedere di spegnere.
Per fortuna che c'era Daniele e che si è prestato alla pubblicità del Nocino di Vincenzino... si proprio il liquore che è pubblicizzato qualche post prima.
La sera passeggiata per Taranto e gelato.
Arriva sabato, e con esso l'ultimo giorno di presenza dei milanesi in Puglia. Al mare si finisce a Torre Sgarrata (noi), al Lido El Patio loro, dopo una serie infinita di casini generali di organizzazione. Il randevouz comune lo si fa in quel di Martina Franca, dopo una ricca cena svolta a Lido, assieme a Sandro.
Il mesto tempo dei saluti arriva e va. E con esso la fine della prima settimana di ferie. Un bottino cospicuo... tutto PESANTEMENTE viziato dalla problematica situazione di Gabriele.
L'arrivo alla casa è salutato da un evviva della macchina intera. Mentre la mia amata, mia sorella ed il suo boy scendono dal mezzo, pronti ed operativi ad aprire casa e preparare un rapido pranzo, io mi dirigo a Taranto per accompagnare alla sua magione il Guido nazionale, pronto ad iniziare la sua gara di apnea con la città di Taranto.
Quando arrivo trovo una ricca pasta ad accogliermi, seguita da un lussureggiante bagno a mare nel pomeriggio.
Comincia così la jamming session estiva.
Il bagno a mare ha però un risvolto negativo... anzi issimo: si fa tardi per fare la spesa, e quando andiamo alla festa di Gabriele, privi della macchina prestata alla sorella in visita ad amica, la testa del sottoscritto e della dolce Mary corrono a coprire le varie eventualità mangerecce per i giorni a seguire, specie in vista dell'assenza di cibarie nel frigo.
Si arriva al lunedì tra pranzo con gelato, braciolata a casa di Gianni e poi varie botte di espediente.
Il mare di qi è veramente stupendo, e viene vissuto con grossa partecipazione di amici: Pie e Zazza, Paola e Jessie, Aughi e Babs sono difatti tutti in zona, anche se per la verità gli ultimi due sono leggemente incasinati con problemi di macchina e tagliandi.
Ci sono poi Rocco + cugina ed amici milanesi che allietano le nostre giornate pugliesi, almeno fino a domenica.
Il martedì si unisce anche il cugino di Marina, il prode Matteo, che porta una ventata di novità alla comitiva.
Mare, sole, risate ed allegria... fino a mercoledì pomeriggio, quando arriva la notizia che il mio amico Gabriele è caduto con la moto, facendosi molto, molto male.
Si prosegue con la vacanza, ma non sarà più la spensierata scamagnata lunga che ci si attendeva.
Il giovedì mattina si è tutti in ospedale a donare, poi, mesti, tutti al mare, mentre il sottoscritto corre incontro al Simone che praticamente giunge da Roma appena dopo che il giovine vince ha scaricato la folla dalle parti di Lido "La Torretta". Il tempo di voltare la macchina e via, verso casa, con l'intento di recuperare Simo (sperso e che nel frattempo aveva anche avuto modo di risolvere un problema di benzina esaurita in forma autonoma), portarlo alla magione, rifocillarlo e poi portarlo a mare. Sempre da programma, il pomeriggio comincia verso le quattro con una potente sgelatata dalla Gelateria di Pulsano, vero mito dell'estate Pugliese, e poi con un ritorno a casa pronti per cenare ed andare poi a Castellaneta per far assaggiare la vita notturna della ridente località balneare al prode Matteo... solo che finisce a schifio, perchè dopo un randevouz con il popolo ospite di Rocco, ci ritroviamo a passeggiare per una deserta Castellaneta, bagnata dalla pioggia e disertata dai più.
Il giorno dopo si decide di andare a Matera a vedere i Sassi, proprio perchè è presente un corpo nuvoloso cospicuo sulle nostre teste. La gita diviene subito banco di prova per la ripresa intensiva da parte del sottoscritto con la videocamera. Si vede che la mano è verde, ma la volontà di crescere... quella c'è tutta. Possono testimoniare gli sfiniti milanesi che per la Stampa non hanno avuto grosso rigurado... sempre a chiedere di spegnere.
Per fortuna che c'era Daniele e che si è prestato alla pubblicità del Nocino di Vincenzino... si proprio il liquore che è pubblicizzato qualche post prima.
La sera passeggiata per Taranto e gelato.
Arriva sabato, e con esso l'ultimo giorno di presenza dei milanesi in Puglia. Al mare si finisce a Torre Sgarrata (noi), al Lido El Patio loro, dopo una serie infinita di casini generali di organizzazione. Il randevouz comune lo si fa in quel di Martina Franca, dopo una ricca cena svolta a Lido, assieme a Sandro.
Il mesto tempo dei saluti arriva e va. E con esso la fine della prima settimana di ferie. Un bottino cospicuo... tutto PESANTEMENTE viziato dalla problematica situazione di Gabriele.
Il ritorno dello Jedi
Dopo 21 giorni di vacation sono di nuovo al pezzo, pronto per le nuove sfide dell'anno.
Certo che manca il resoconto di questi ventun giorni di assenza, giorno più giorno meno... vedrò di provvedere quanto prima.
Certo che manca il resoconto di questi ventun giorni di assenza, giorno più giorno meno... vedrò di provvedere quanto prima.
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