ci vuole poco per trovare un po' di tempo per se stessi... basta sedersi sul letto quando il mondo si assopisce e con il portatile aperto davanti, la stanza immersa nel buio rotto solo dai lampioni esterni, la musica di Einaudi nelle orecchie e di viene assorbiti dal lento incedere del tempo... e proprio la lentezza del comparire delle lettere sullo schermo fa si' che si sia un mondo tutto tuo che viene a configurarsi tra i pixel del monitor LCD, unica fonte di luce in questa stanza oscura. Quando le ombre assorbono i contorni ed i colori che ti circondano, rendendoti impossibile distrarti, quando non c'è che una luce da falena che rischiara la notte, allora non puoi fare a meno di fissare lo sguardo sui cristalli del monitor ed osservare i merletti di inchiostro digitale che cominciano a comparire dinanzi a te, dettati dal bisogno di fissare il momento in cui stai pensando a te, alla tua vita, ai tuoi amici e tiri le somme della giornata... rendendoti conto al contempo che proprio quel tuo battere ritmicamente sulla tastiera parole che si inseguono allegre sta spezzando il corso dei tuoi pensieri.
Ludovico suona "Vega"... ed io mi perdo fra le mute stelle che gelide ci giudicano da un cielo sempre troppo alieno e per questo stupefacente.
Si avvicina l'ora di chiedere il PC... e la connessione a scrocco al vicino che non ha protetto la sua W-Lan. ma che dire... in tempo di tecnologie galoppanti, capita a volte di provare il brivido lungo la schiena della "corsa abusiva"... applausi per Fibra. Un po' meno per Vincio... che naviga a sbafo... ma andava fatto... almeno una volta... surfare sulla rete in forma piratesca...
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