... non voglio aggiungere altro. Dico solo che era ora.
E adesso non ne voglio più sapere niente di Assistenze, Upload, Speciali, Interviste, Articoli, News, Preventivi, Colloqui, Offerte, Ordini, Interventi e quant'altro.
Me ne vado a sciacquarmi i gemelli del gol nel mio amato mare pugliese.
Certo, poco esotismo quest'anno... ma forse Oslo è dietro l'angolo.
A rileggerci presto.
Proverò a postare anche da là... altrimenti preparo gli aggiornamenti e come torno...
venerdì, agosto 11, 2006
Esigenza abitativa
Mentre forte cresce nel cuore il desiderio di una soluzione abitativa autonoma, un pensiero un po' folle, un po' sognatore mi aveva preso passeggiando con al mia fedele Steel Beast (la bici per i profani) lungo il Tevere.
Capita difatti che, all'incirca all'altezza del Convitto Nazionale, ci siano una serie di case galleggianti perfettamente predisposte e preparate, appartenenti al Consorzio Tevere. Le casette, su due piani e colorate di un bianco che si sposa perfettamente con il verde del Tevere, sono sotto sequestro... non so per quale motivo. Vederle lì vuote, col sottoscritto che cerca casa mi aveva fattov enire voglia di un monolocale galleggiante, con amaca come letto, alle pareti librerie attrezzate e libri, il mio portatile, un'Adsl, televisore piatto come unico quadro.
Ecco come la vedevo la casetta. Ovviamente un sogno ad occhi aperti... e manco troppo sogno tenuto conto che stiamo parlando del Tevere, con i suoi Topi-coccodrillo, con le enormi problematiche di controllo, di approviggionamento di acqua, luce, e quant'altro.
Resta la foto a testimoniare che mi ero interessato.
Vincio galleggiante... mica male come quadretto
Capita difatti che, all'incirca all'altezza del Convitto Nazionale, ci siano una serie di case galleggianti perfettamente predisposte e preparate, appartenenti al Consorzio Tevere. Le casette, su due piani e colorate di un bianco che si sposa perfettamente con il verde del Tevere, sono sotto sequestro... non so per quale motivo. Vederle lì vuote, col sottoscritto che cerca casa mi aveva fattov enire voglia di un monolocale galleggiante, con amaca come letto, alle pareti librerie attrezzate e libri, il mio portatile, un'Adsl, televisore piatto come unico quadro.
Ecco come la vedevo la casetta. Ovviamente un sogno ad occhi aperti... e manco troppo sogno tenuto conto che stiamo parlando del Tevere, con i suoi Topi-coccodrillo, con le enormi problematiche di controllo, di approviggionamento di acqua, luce, e quant'altro.
Resta la foto a testimoniare che mi ero interessato.
Vincio galleggiante... mica male come quadretto
mercoledì, agosto 09, 2006
Il nuovo morbo del millennio
Pare che sia scoppiata una nuova epidemia in giro per l'Italia, che colpisce le nuove coppie che si vanno formando, di norma sul nascere stesso del rapporto, ovvero la presenza immediata in un elemento della coppia di ferite da leccare, di tempo da prendere, di riflessioni da fare.
A nome degli amici coinvolti, che peraltro si trovano sempre nel settore decisi, non malato della coppia, vi dico: G.T.F.O. (se non sapete cosa significa, dovrebbe essera la terza o quattra traccia di "Slave to the Grind" degli Skid Row. Il testo? eccolo! - ATTENZIONE: E' sboccato e poco congruente con la situazione. All'uopo serviva solo il titolo ;-))
Se hai dubbi... allora non hai coscienza della fortuna che ti è capitata. Vai per la tua strada amico/a, che la tua ricerca per il meglio è cominciata ed è già improntata al passato, che il passato prossimo, quello su cui hai dubitato E' il meglio... il resto sono briciole.
A nome degli amici coinvolti, che peraltro si trovano sempre nel settore decisi, non malato della coppia, vi dico: G.T.F.O. (se non sapete cosa significa, dovrebbe essera la terza o quattra traccia di "Slave to the Grind" degli Skid Row. Il testo? eccolo! - ATTENZIONE: E' sboccato e poco congruente con la situazione. All'uopo serviva solo il titolo ;-))
Se hai dubbi... allora non hai coscienza della fortuna che ti è capitata. Vai per la tua strada amico/a, che la tua ricerca per il meglio è cominciata ed è già improntata al passato, che il passato prossimo, quello su cui hai dubitato E' il meglio... il resto sono briciole.
martedì, agosto 08, 2006
Metti una sera per caso...
Prendi e vai, con il tuo bolide raschiato da una piogerella irritante, al fianco la Mery bouquet-dotata (moralmente, non fisicamente con lei...), dinanzi strada bagnata fino a casa di Matteo. L'occasione ghiotta per vedersi: le foto del matrimonio. Tutti coi taccuini aperti per raccogliere dichiarazioni del Sarto riguardo questo evento che "Io mai e poi mai...", con Dafne giustamente orgogliosa e commossa durante la proiezione del filmato, e capisci che ogni volta che lo guarda un altro pezzetto di questo evento così importante che le era sfuggito diviene memoria consapevole. E poi battute, come solo una riunione di amici sa produrre.
Ora so cos'è un'ernia iatale. A proposito, se qualcuno ha visto un ginocchio della lavandaia di seconda mano lo compro io, che lo devo regalare ad un amico a cui manca solo quello per fare scopa ed avere tutti i malanni esistenti.
Potrei anche aggiornare il commento iniziale del blog... con qualcosa che riporti l'ernia iatale... ma preferisco puntare alla realizzazione delle pianificazioni per i filmati di quest'estate.
A proposito... attenti alle pomate tipo Eumax... sono per le punture di insetti... ma riescono a risolvere anche altre tipologie di problemucci... chissà che presto non mi riesca di documentare qualche applicazione pratica...
Poi il tiranno ci ha richiamato all'ordine e abbiamo prudentemente obbedito. Uno sguardo di malinconia negli occhi. Siamo riusciti a dare a Daffi solo tre ore e un quarto di riposo. Mentre mesti ci allontaniamo ci pare di udire sommesso un suono di telai che si azionano. Il Sarto ricomincia a tessere.
E per fortuna che la serata si è fatta. E per chi non c'era, poteva dirlo che non c'aveva voglia di venire. Avremmo posticipato ;-)
Ora so cos'è un'ernia iatale. A proposito, se qualcuno ha visto un ginocchio della lavandaia di seconda mano lo compro io, che lo devo regalare ad un amico a cui manca solo quello per fare scopa ed avere tutti i malanni esistenti.
Potrei anche aggiornare il commento iniziale del blog... con qualcosa che riporti l'ernia iatale... ma preferisco puntare alla realizzazione delle pianificazioni per i filmati di quest'estate.
A proposito... attenti alle pomate tipo Eumax... sono per le punture di insetti... ma riescono a risolvere anche altre tipologie di problemucci... chissà che presto non mi riesca di documentare qualche applicazione pratica...
Poi il tiranno ci ha richiamato all'ordine e abbiamo prudentemente obbedito. Uno sguardo di malinconia negli occhi. Siamo riusciti a dare a Daffi solo tre ore e un quarto di riposo. Mentre mesti ci allontaniamo ci pare di udire sommesso un suono di telai che si azionano. Il Sarto ricomincia a tessere.
E per fortuna che la serata si è fatta. E per chi non c'era, poteva dirlo che non c'aveva voglia di venire. Avremmo posticipato ;-)
Solo tre parole mi vengono in questa serata settembrina di agosto...
meraviglioso... particolare... culo
PS
Governo Prodi mer... ;-)
PS
Governo Prodi mer... ;-)
Di recupero e di fino
Mi è stato fatto notare che mentre sono presenti molti esempi alla cinico Tv, difettano sul blog elementi prettamente Kipsta e dintorni.
Premesso che questo vuol dire che "FINARMENTE DECOLLA 'STO BLOG"!!!, corro subito ai ripari, e forte dell'inoltro della sospirata mail delle esultanze mondiali, vado ad esaltare i momenti topici della serata MONDIALE e come l'ho vissuta in perfetto KIPSTA Style.
Il fattaccio avviene per la diserzione del vecchio PG, delocalizzato in Puglia e Campania proprio nella giornata della finale. La scaramanzia era contro di noi... il nostro detentore di televisore ufficiale del mondiale era via.
L'unica era unirsi ad un gruppo amico e sperare.
Così io e Mery ci siamo uniti alla combriccola Kipsta. Assieme a noi, a sfidare la sorte e la maledizione perenne degli amici in caso di sconfitta, Matteo e Dafne, da poco rientrati dal loro viaggio di nozze.
Come entriamo nella casa del Faber capiamo subito che la situazione è da professionismo della scaramanzia. Stesse magliette, stesse posizioni, stesse sequenze pre-partita.
Riusciamo a stento a rassicurare l'intero assetto che non siamo lì per sconvolgere gli assetti. Il fischio dell'arbitro rompe ogni residuo dubbio... almeno fino alla fine del primo tempo, quando, eventualmente, la nostra posizione sarà ristudiata.
Emozioni che corrono. Il rigore alla Francia (inesistente), materazzi che pareggia di testa e poi il resto della partita che passa veloce, fino alla testata di Zidane a Materazzi, che fa riesplodere lo spirito antifrancese nei cuori dei tifosi di tutt'Italia. Non basta... seguono i rigori, con i dejavou che vengono spazzati uno ad uno.
Dall'immagine distorta della televisione scorgiamo Grosso che posa il pallone sul dischetto. E' silenzio in tutta Roma. E' silenzio in tutt'Italia.
Breve rincorsa, palla in rete e Bartez battuto.
L'Italia è cmapione del mondo. La Rai festeggia sommessamente (ho già elencato le ragioni del silenzio RAI, come anche delle battute di Sor Prodi, non ci tornerò). Noi un po' meno.
Abbracci, urla, baci e salti. Cori, braccia al cielo, lacrime, ancora salti ed abbracci.
Poi fuori, come lumache dopo la pioggia, confluiamo, e con noi tutta Roma, nelle strade per festeggiare l'Italia Campione del Mondo.
Si passa ponte Milvio a piedi, tra caroselli di macchine, e con tre bandiere sovvenzionate da Homer e onnipresente Presidente (che ormai ha ben nota la strada che porta la sua mano al portafoglio per estrarne denaro, sotto ogni forma esso venga concepito nella moderna società), avanziamo tra Po--po-po-ro--po-po-po e campioni d'Italia, tra cori dedicati alla mamma di Zidane (le varianti ascoltate e cantate sono state: è una putt..a, piscia in piedi, gli piace grosso) e giu' a ruota libera sul tema.
Poi Piazza del Popolo schiude i suoi battenti al nostro gruppo e veniamo fagocitati da una folla in delirio, in un tripudio di bandiere, di fontane assediate, di mortaretti, di fumogeni, di canti, di risate, di salti.
Puntiamo diretti alla fontana centrale. E' d'uopo festeggiare in maniera consona l'avvenimento. Lasciati i beni a nostra disposizione alle donne, che dissentono dalla nostra idea, con Simo al capo della compagnia, Matteo, Fabrizio Stefano ed io avanziamo veloci in fila indiana verso la prima conca della fontana e giu', si salta in essa senza neanche pensarci. E giu' salti e sguazzi e nuovi canti.
Io, mezzo afflitto alla gola dai residi di Polmonite, comincio a tossire (ed una foto mi immortala), prima di consumare le corde vocali con le braccia al cielo.
Ometterò qui il ritorno... perchè son stato scambiato per francese, complici l'assenza di maglietta (in quanto bagnata), il look non proprio "italico" e i sandali Columbia. Fatto sta che ogni dieci metri ero apostrofato da qualcuno con frasi non proprio gentili.
Ma non conta. Conta solo che siamo tornati in vetta al mondo del calcio, con sacrifico ed abnegazione.
La serata nel complesso? UNA MERAVIGLIA.
Adesso ci prenotiamo per gli europei... però Faber... cambiamo televisione???
La fotogallery dei festeggiamenti in piazza
Per chi non lo avesse ancora ascoltato... ma orami dubito che esista un siffatto individuo in tutta Italia, il file di Caressa&White Stripes creato ad hoc da Radio Deejay
Premesso che questo vuol dire che "FINARMENTE DECOLLA 'STO BLOG"!!!, corro subito ai ripari, e forte dell'inoltro della sospirata mail delle esultanze mondiali, vado ad esaltare i momenti topici della serata MONDIALE e come l'ho vissuta in perfetto KIPSTA Style.
Il fattaccio avviene per la diserzione del vecchio PG, delocalizzato in Puglia e Campania proprio nella giornata della finale. La scaramanzia era contro di noi... il nostro detentore di televisore ufficiale del mondiale era via.
L'unica era unirsi ad un gruppo amico e sperare.
Così io e Mery ci siamo uniti alla combriccola Kipsta. Assieme a noi, a sfidare la sorte e la maledizione perenne degli amici in caso di sconfitta, Matteo e Dafne, da poco rientrati dal loro viaggio di nozze.
Come entriamo nella casa del Faber capiamo subito che la situazione è da professionismo della scaramanzia. Stesse magliette, stesse posizioni, stesse sequenze pre-partita.
Riusciamo a stento a rassicurare l'intero assetto che non siamo lì per sconvolgere gli assetti. Il fischio dell'arbitro rompe ogni residuo dubbio... almeno fino alla fine del primo tempo, quando, eventualmente, la nostra posizione sarà ristudiata.
Emozioni che corrono. Il rigore alla Francia (inesistente), materazzi che pareggia di testa e poi il resto della partita che passa veloce, fino alla testata di Zidane a Materazzi, che fa riesplodere lo spirito antifrancese nei cuori dei tifosi di tutt'Italia. Non basta... seguono i rigori, con i dejavou che vengono spazzati uno ad uno.
Dall'immagine distorta della televisione scorgiamo Grosso che posa il pallone sul dischetto. E' silenzio in tutta Roma. E' silenzio in tutt'Italia.
Breve rincorsa, palla in rete e Bartez battuto.
L'Italia è cmapione del mondo. La Rai festeggia sommessamente (ho già elencato le ragioni del silenzio RAI, come anche delle battute di Sor Prodi, non ci tornerò). Noi un po' meno.
Abbracci, urla, baci e salti. Cori, braccia al cielo, lacrime, ancora salti ed abbracci.
Poi fuori, come lumache dopo la pioggia, confluiamo, e con noi tutta Roma, nelle strade per festeggiare l'Italia Campione del Mondo.
Si passa ponte Milvio a piedi, tra caroselli di macchine, e con tre bandiere sovvenzionate da Homer e onnipresente Presidente (che ormai ha ben nota la strada che porta la sua mano al portafoglio per estrarne denaro, sotto ogni forma esso venga concepito nella moderna società), avanziamo tra Po--po-po-ro--po-po-po e campioni d'Italia, tra cori dedicati alla mamma di Zidane (le varianti ascoltate e cantate sono state: è una putt..a, piscia in piedi, gli piace grosso) e giu' a ruota libera sul tema.
Poi Piazza del Popolo schiude i suoi battenti al nostro gruppo e veniamo fagocitati da una folla in delirio, in un tripudio di bandiere, di fontane assediate, di mortaretti, di fumogeni, di canti, di risate, di salti.
Puntiamo diretti alla fontana centrale. E' d'uopo festeggiare in maniera consona l'avvenimento. Lasciati i beni a nostra disposizione alle donne, che dissentono dalla nostra idea, con Simo al capo della compagnia, Matteo, Fabrizio Stefano ed io avanziamo veloci in fila indiana verso la prima conca della fontana e giu', si salta in essa senza neanche pensarci. E giu' salti e sguazzi e nuovi canti.
Io, mezzo afflitto alla gola dai residi di Polmonite, comincio a tossire (ed una foto mi immortala), prima di consumare le corde vocali con le braccia al cielo.
Ometterò qui il ritorno... perchè son stato scambiato per francese, complici l'assenza di maglietta (in quanto bagnata), il look non proprio "italico" e i sandali Columbia. Fatto sta che ogni dieci metri ero apostrofato da qualcuno con frasi non proprio gentili.
Ma non conta. Conta solo che siamo tornati in vetta al mondo del calcio, con sacrifico ed abnegazione.
La serata nel complesso? UNA MERAVIGLIA.
Adesso ci prenotiamo per gli europei... però Faber... cambiamo televisione???
La fotogallery dei festeggiamenti in piazza
Per chi non lo avesse ancora ascoltato... ma orami dubito che esista un siffatto individuo in tutta Italia, il file di Caressa&White Stripes creato ad hoc da Radio Deejay
lunedì, agosto 07, 2006
La stagione dell'estate, viene e va...
Che discrasia evidente tra i sentimenti dell'estate e quanto ci propina il mondo nelle prime pagine dei giornali.
Con la canicola estiva, perennemente associata a quelle corse tra gli allegri schiamazzi giovanili verso l'arenile di infantile memoria, tempo, quello sì, in cui l'estete era sinonimo di spensieratezza e gioia, di amici, di mare, di sale sulla pelle e prime esperienze, di crescita, di assenza di tempo, di ritorno alla natura, stride fortemente il periodo estivo esperito durante l'età adulta.
In questo periodo dell'anno le città si svuotano, il caldo si fa insopportabile, triplicato dall'emissione di calore dei sempre più diffusi condizionatori, dai motori surriscaldati di ogni mezzo di trasporto bloccato nel traffico (che però va scemando sempre più, fino a ridursi in veloci schegge di colore che sfrecciano e vanno, su strade ormai semideserte), dall'asfalto arroventato dal sole, dai muri che gli fanno il controcanto, anche loro aspirando a quel lavoro di forno scorto su "Lavorare a Roma" qualche giorno prima... ma stride soprattutto con il rimanere in città.
Si dice sempre tanto di come sia bella la città che si svuota... e devo dire che anche io mi giovo della sensazione di diminuito stress da perenne folla/traffico... ma ogni cosa assume pesi maggiorati rispetto a quanto operato in inverno, quand'anche fosse la stessa medesima opera.
Infatti, vuoi per aver esaurito le energie durante l'anno, vuoi per il caldo che stimola nervi, riducendo la soglia di sopportabilità, durante le settimane di luglio si è sperimentato un incremento esponenziale dell'irrascibilità. Io stesso ne sono stato vittima.
Ogni cosa mi appariva ... come dire... nel mio gruppo usiamo due termini... uno è sfinente, l'altro dito... per l'occasione direi un dito sfinente. Insomma, si sbuffava prima ancora di cominciare.
Solo ora, con la luce di un periodo di stacco all'orizzonte... anche se ancora distante, si va risalendo la china della sopportazione e della capacità di mostrare buon viso a cattivo gioco.
Se però ci si mette conflitto in medio-oriente, con le preoccupazioni di allargamento che comporta, test atomici aumentati da parte dell'Iran, nuove leggi emesse da un sempre prolifico governo attuale, così infarcito com'è di contraddizioni, eppur capace di percorrere strade assolutamente fuori di logica (ai miei occhi, che saranno di parte, ma così vedono certe scelte) senza badare alle conseguenze, ed anzi, vantandosene (E' di oggi l'affermazione del vacanziero premier... "abbiamo ben lavorato"), quando metà Italia inorridisce e l'altra metà comincia a chiedersi dove sia l'alternativa (ovvero se la cura non sia stata peggio del male... e chi ha orecchi per intendere e sta dall'altra parte ha capito di che parliamo).
Che dire.
Chiedere una spiaggia ed un mare in cui immergersi per sparire dal rumore ed essere trasportati in un mondo ovattato fatto solo di silenzio e luce rifratta non può essere la soluzione.
Non oggi... eppure come nei vecchi tempi oscuri,le decisioni scabrose si prendono in tempi estivi, che tutti si è distratti dalla canicola e dai giovanili ricordi spensierati.
Solo, nel mio ufficio, come nella mia stanza in questo momento, digito il mio disagio per la frustrazione che tutto ciò mi comporta. Vorrei poter dire la mia, ma avverto la netta sensazione che finirei solo per fare il gioco di qualcunaltro, che assunto il mio disagio nei confronti dell'operato di questo governo truffaldino e esperto di trucchi da prima repubblica, lo faccia suo, strumentalizzandolo per la sua causa... e scoprire poi che essa non è altro che la ... SUA causa.
Vorrei un po' più di senso dello Stato, un po' più di impegno, un po' più di responsabilità. Che lo strale del giudizio insidacabile ed imparziale ci spinga versoil rinnovamento... altrimenti non vedo che lenta agonia di un paese che non capisce più il mondo, almeno nei giochi cortigiani e pro domo sua dei politici, di qualunque bandiera siano rivestiti.
Per fortuna agosto è quasi finito... così magari qualche freno viene fuori. Immolo le ferie ad un tempo accelerato.
Con la canicola estiva, perennemente associata a quelle corse tra gli allegri schiamazzi giovanili verso l'arenile di infantile memoria, tempo, quello sì, in cui l'estete era sinonimo di spensieratezza e gioia, di amici, di mare, di sale sulla pelle e prime esperienze, di crescita, di assenza di tempo, di ritorno alla natura, stride fortemente il periodo estivo esperito durante l'età adulta.
In questo periodo dell'anno le città si svuotano, il caldo si fa insopportabile, triplicato dall'emissione di calore dei sempre più diffusi condizionatori, dai motori surriscaldati di ogni mezzo di trasporto bloccato nel traffico (che però va scemando sempre più, fino a ridursi in veloci schegge di colore che sfrecciano e vanno, su strade ormai semideserte), dall'asfalto arroventato dal sole, dai muri che gli fanno il controcanto, anche loro aspirando a quel lavoro di forno scorto su "Lavorare a Roma" qualche giorno prima... ma stride soprattutto con il rimanere in città.
Si dice sempre tanto di come sia bella la città che si svuota... e devo dire che anche io mi giovo della sensazione di diminuito stress da perenne folla/traffico... ma ogni cosa assume pesi maggiorati rispetto a quanto operato in inverno, quand'anche fosse la stessa medesima opera.
Infatti, vuoi per aver esaurito le energie durante l'anno, vuoi per il caldo che stimola nervi, riducendo la soglia di sopportabilità, durante le settimane di luglio si è sperimentato un incremento esponenziale dell'irrascibilità. Io stesso ne sono stato vittima.
Ogni cosa mi appariva ... come dire... nel mio gruppo usiamo due termini... uno è sfinente, l'altro dito... per l'occasione direi un dito sfinente. Insomma, si sbuffava prima ancora di cominciare.
Solo ora, con la luce di un periodo di stacco all'orizzonte... anche se ancora distante, si va risalendo la china della sopportazione e della capacità di mostrare buon viso a cattivo gioco.
Se però ci si mette conflitto in medio-oriente, con le preoccupazioni di allargamento che comporta, test atomici aumentati da parte dell'Iran, nuove leggi emesse da un sempre prolifico governo attuale, così infarcito com'è di contraddizioni, eppur capace di percorrere strade assolutamente fuori di logica (ai miei occhi, che saranno di parte, ma così vedono certe scelte) senza badare alle conseguenze, ed anzi, vantandosene (E' di oggi l'affermazione del vacanziero premier... "abbiamo ben lavorato"), quando metà Italia inorridisce e l'altra metà comincia a chiedersi dove sia l'alternativa (ovvero se la cura non sia stata peggio del male... e chi ha orecchi per intendere e sta dall'altra parte ha capito di che parliamo).
Che dire.
Chiedere una spiaggia ed un mare in cui immergersi per sparire dal rumore ed essere trasportati in un mondo ovattato fatto solo di silenzio e luce rifratta non può essere la soluzione.
Non oggi... eppure come nei vecchi tempi oscuri,le decisioni scabrose si prendono in tempi estivi, che tutti si è distratti dalla canicola e dai giovanili ricordi spensierati.
Solo, nel mio ufficio, come nella mia stanza in questo momento, digito il mio disagio per la frustrazione che tutto ciò mi comporta. Vorrei poter dire la mia, ma avverto la netta sensazione che finirei solo per fare il gioco di qualcunaltro, che assunto il mio disagio nei confronti dell'operato di questo governo truffaldino e esperto di trucchi da prima repubblica, lo faccia suo, strumentalizzandolo per la sua causa... e scoprire poi che essa non è altro che la ... SUA causa.
Vorrei un po' più di senso dello Stato, un po' più di impegno, un po' più di responsabilità. Che lo strale del giudizio insidacabile ed imparziale ci spinga versoil rinnovamento... altrimenti non vedo che lenta agonia di un paese che non capisce più il mondo, almeno nei giochi cortigiani e pro domo sua dei politici, di qualunque bandiera siano rivestiti.
Per fortuna agosto è quasi finito... così magari qualche freno viene fuori. Immolo le ferie ad un tempo accelerato.
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