Ho sopportato ogni tuo sorriso,
quel dileggio sottile a cui mi sopponevi
ogni mattina che mandava il cielo
Ho ascoltato il lento respiro che doveva calmarmi
per giorni e giorni, e a nulla è servito
quella tua soddisfazione proprio non mi andava giu'
Fosse stata una volta, forse anche due
ma il troppo è troppo e tu non conosci misura
mi hai dileggiato ogni giorno, ogni ora, ogni secondo
Sempre là, nel tuo giardino, contento di esserci,
contento di vedermi andare via, verso un lavoro alienante
contento, della stessa gioia, di vedermi tornare affranto
da un giorno di lavoro intenso e frustrante
Non ho retto.
Quella notte era ancora presto,
eppure vi era un buio denso che ammantava il finire del giorno
(presagio di futura sciagura?)
Ti ho visto, come sempre lì, fisso, a guardarmi,
con quel tuo sorriso stampato in faccia,
ti ho visto, ma a te è sfuggito il mio di sorriso
Hai capito che c'era qualcosa di sbagliato,
in quei fari proiettati verso di te
in rapido avvicinamento su rotta di collisione.
Sei rimasto immobile... con quel sorriso impietrito sul volto
insicuro di cosa fare, annullato dalla sola certezza presente:
la tua ora era giunta.
Ora sorridi sul vetro della mia macchina.
Ancora non ho levato i resti.
La soddisfazione che ha seguito il gesto è scemata
Adesso capisco che quel tuo sorriso era per me e non contro di me
Augurio per il giorno che veniva, felicità per il mio rientro all'amata casa.
Ma è troppo tardi. Non sorriderai più
E son solo tergicristalli...
quel dileggio sottile a cui mi sopponevi
ogni mattina che mandava il cielo
Ho ascoltato il lento respiro che doveva calmarmi
per giorni e giorni, e a nulla è servito
quella tua soddisfazione proprio non mi andava giu'
Fosse stata una volta, forse anche due
ma il troppo è troppo e tu non conosci misura
mi hai dileggiato ogni giorno, ogni ora, ogni secondo
Sempre là, nel tuo giardino, contento di esserci,
contento di vedermi andare via, verso un lavoro alienante
contento, della stessa gioia, di vedermi tornare affranto
da un giorno di lavoro intenso e frustrante
Non ho retto.
Quella notte era ancora presto,
eppure vi era un buio denso che ammantava il finire del giorno
(presagio di futura sciagura?)
Ti ho visto, come sempre lì, fisso, a guardarmi,
con quel tuo sorriso stampato in faccia,
ti ho visto, ma a te è sfuggito il mio di sorriso
Hai capito che c'era qualcosa di sbagliato,
in quei fari proiettati verso di te
in rapido avvicinamento su rotta di collisione.
Sei rimasto immobile... con quel sorriso impietrito sul volto
insicuro di cosa fare, annullato dalla sola certezza presente:
la tua ora era giunta.
Ora sorridi sul vetro della mia macchina.
Ancora non ho levato i resti.
La soddisfazione che ha seguito il gesto è scemata
Adesso capisco che quel tuo sorriso era per me e non contro di me
Augurio per il giorno che veniva, felicità per il mio rientro all'amata casa.
Ma è troppo tardi. Non sorriderai più
E son solo tergicristalli...
2 commenti:
...bisogno di uno psicologo??
cos'era un pupazzo di neve???
TU SEI MALATO!!!!!
Trovati un medico bravo!
Cmq mi è piaciuta :)
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