Oggi è il giorno dopo il compleanno della Criz. Lei passa da Roma, viene per parlare di lavoro con i suoi boss, viene per informarsi sul suo destino, dopo che la vigliacheria umana e la nera invidia, unite alla sua ingenuità legata al suo candore, l'hanno costretta a digerire il rospo dell'umiliazione, del "riposo" forzato, della malizia che gratta via la pelle e lascia la carne viva esposta.
Criz passa da Roma, ramo di salice piegato al vento. Un'anima che è solcata dai calanchi scavati da questi mesi, ma che ha indurito la scorza, che ora guarda avanti con ferea determinazione, seppur mista allo stupore di chi si chiede perchè il volo meraviglioso che stava compiendo si sia così miseramente disperso al vento, lasciandola senza supporto di volo.
Piccola grande Criz, sei passata da Roma. Ci siamo visti, quelle rare volte in cui metti via la maschera e si chiacchera consci che il passato è la base su cui costruire il nostro futuro, consci che hai un passato da cui ricominciare per spiccare un nuovo volo.
Ti avanzo un regalo. Spero di aver modo di dartelo quest'estate, nel mentre, mentre il tuo autobus si perde nella notte scura, diretto a Lido, ti auguro che questo viaggio in mari oscuri e tempestosi termini, e tu possa trovare il porto sicuro in cui gettare l'ancora in tutta tranquillità. Te lo meriti.
giovedì, giugno 21, 2007
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