Ci siamo, in ambito ristrutturazione del blog, mi accorgo intanto che Blogger ha messo a disposizione una nuova serie di strumenti, che verranno presto messi all'opera, con pesante ristrutturazione del blocco destro del sito.
Poi vediamo se metto anche mano al foglio di stile. Così, giusto per vedere cosa accade.
Pensiero che va anche a Wordress
sabato, febbraio 28, 2009
Un sole tiepido nel cielo
Ed ecco che siamo tutti più contenti. Si pulisce casa, si sta con le finestre aperte, si cammina per strada senza il giaccone. Dura poco... ma che bello.
giovedì, febbraio 26, 2009
lunedì, febbraio 23, 2009
Il PD cambia leader
Giù Veltroni, dopo la campagna sarda e la ricandidatura da lui proposta di Soru (come se Rutelli-Roma non fosse stato un monito per le ricandidature fritte e rifritte), e su Franceschini.
Vento nuovo nell'aria... si... peccato sappia di stantio... la prima cosa che ha fatto il buon segretario PD è stato giurare sulla Costituzione... manco fosse il Premier del Governo o un Ministro. Situazione di pericolo dice lui, periodi bui. A Franceschì... permetti che te tocchi???
Se queste sono le idee nuove... mi sa che l'opposizione in Italia non si risolleva... con danno per tutto il paese... PENA!
Vento nuovo nell'aria... si... peccato sappia di stantio... la prima cosa che ha fatto il buon segretario PD è stato giurare sulla Costituzione... manco fosse il Premier del Governo o un Ministro. Situazione di pericolo dice lui, periodi bui. A Franceschì... permetti che te tocchi???
Se queste sono le idee nuove... mi sa che l'opposizione in Italia non si risolleva... con danno per tutto il paese... PENA!
sabato, febbraio 14, 2009
Saturday Morning
C'è un che di nazional popolare nei sabati mattina della Balduina - zona Appiano, un sapore di antico, che mi riporta alla memoria le mattine di sabato nel Salento profondo, quando andavo a trovare gli zii a Galatina, mezzo esaltato e mezzo scocciato (esaltato per la gioia di ritrovarli, la buona cucina, la maestosa casa padronale in cui mi perdevo sempre, per la possibilità di scoprire un nuovo pezzo di radici della mia famiglia, che ogni tanto emergevano dal buio dei recessi della memoria dei miei antenati. Scocciato per un copione che si ripeteva di settimana in settimana, incastonato nel morbido degradare dal bianco intenso alla panna sporca dei muri coperti di calce delle case dei paesi della Puglia estrema), e i ritmi di quel momento diventavano registro su cui modellare le nostre giornate.
Una musica si stornelli romani riempie l'aria assolata di questo sabato mattina sferzato da un vento gelido. E come massaia di altri tempi provo il mangiapolvere che nuovo fiammante si è aggiunto alla collezione di mezzi ciuca energia di casa. Mangiapolvere, battitappeto e ancora mangiapolvere, il tutto condito da "Tanto pe' cantà", "La società dei magnaccioni", "Il barcarolo va" e altre canzoni che non conosco...
Non so il perchè, ma questa combinazione di eventi mi ha riportato in molti luoghi del mio passato. Nella mia stanza dai mobili metallici in Lido, con la moquette per terra marrone e tanti libri/giocattoli da sistemare, di finestre spalancate nel sole primaverile e la musica di Tozzi e Baglioni che proveniva dalle case limitrofe; mi ha riportato alle passeggiate per le vie di paesi i cui nomi sono persi nella mia memoria, ma i cui colori e sapori sono scolpiti nel mio DNA, coi bianchi, i verdi, i blu, i rossi, le pietre leccesi e su tutto il sole che dava un riverbero accecante.
Fa strano però che questa sensazione emerga da un quartiere di Roma sito nelle limitrofe adiacenze del centro... eppure così provinciale nelle sue espressioni.
Torno a studiare, con lo sguardo però che torna insistentemente a guardare fuori dalla finestra a godersi i giochi di luci e ombre disegnate da questo sole che a Roma mancava da tanto tempo.
Alas
Una musica si stornelli romani riempie l'aria assolata di questo sabato mattina sferzato da un vento gelido. E come massaia di altri tempi provo il mangiapolvere che nuovo fiammante si è aggiunto alla collezione di mezzi ciuca energia di casa. Mangiapolvere, battitappeto e ancora mangiapolvere, il tutto condito da "Tanto pe' cantà", "La società dei magnaccioni", "Il barcarolo va" e altre canzoni che non conosco...
Non so il perchè, ma questa combinazione di eventi mi ha riportato in molti luoghi del mio passato. Nella mia stanza dai mobili metallici in Lido, con la moquette per terra marrone e tanti libri/giocattoli da sistemare, di finestre spalancate nel sole primaverile e la musica di Tozzi e Baglioni che proveniva dalle case limitrofe; mi ha riportato alle passeggiate per le vie di paesi i cui nomi sono persi nella mia memoria, ma i cui colori e sapori sono scolpiti nel mio DNA, coi bianchi, i verdi, i blu, i rossi, le pietre leccesi e su tutto il sole che dava un riverbero accecante.
Fa strano però che questa sensazione emerga da un quartiere di Roma sito nelle limitrofe adiacenze del centro... eppure così provinciale nelle sue espressioni.
Torno a studiare, con lo sguardo però che torna insistentemente a guardare fuori dalla finestra a godersi i giochi di luci e ombre disegnate da questo sole che a Roma mancava da tanto tempo.
Alas
mercoledì, febbraio 11, 2009
Videochattando
In attesa dell'evento di oggi, la videochat dell'on. La Russa sul sito di Alleanza Nazionale, sono stato dislocato ai piani alti del partito. Non che si stia male eh... ma la mia Amm caverna è tutta un'latra cosa. Lì è tutto a dimensione Vince, anche i cassetti. Qui invece è tutto "altro". Altra la scrivania, che non viene usata neanche nei giorni normali, che la stanza separata fa tanto mega boss, altro il PC (cambia il monitor, ma per il resto è tutta "Robbba mia", quindi qui i cambi sono veramente pochi). Cambia la luce... che paradossalmente ai piani alti è più bassa che nel mio angusto angolo di cielo. Ma soprattutto cambia l'autonomia, che giù è massima e qui... qui invece no. Mia libertà...
martedì, febbraio 10, 2009
Eluana è morta o è stata uccisa?
Sono queste le domande che oggi corrono ovunque in Italia. Domande che lacerano il tessuto morale di un paese che ha scordato le sue radici, che cerca di ritrovare la bussola e che guarda al mondo con un disincanto sempre maggiore.
Non so dove sia la verità, anche se nella mia visione di cose l'opzione due è prevalente, non so neanche se ad oggi parlarne abbia senso. So solo che di tutto questo un'entità si sta godendo la sua vittoria.
Il Maligno oggi ha segnato un punto. Se il suo scopo è dividere e scandalizzare, bene, oggi non possiamo dire che non sia riuscito nel suo intento.
La domanda che ora sorge è invece cosa accadrà domani. Se le porte per una visione dell'uomo spassionata, legata ai soli meccanismi meccanici di un corpo imperfetto, sarà prevalente su una visione più profonda e meno legata ai soli eventi fisici. Gli interrogativi che oggi ci poniamo sono l'agenda delle risposte da trovare di domani.
lunedì, febbraio 09, 2009
La signora in rosso
Era sabato mattina, camminavo a passo veloce, iPod nelle orecchie, verso la casa della "Suocera", e nel mio quartiere-villaggio tutti i residenti erano più o meno in festa per la tregua della pioggia ed in attesa della nuova ondata di marosi dal cielo.
Assorto nella musica imbocco per la discesa che passa davanti al Tiberio e lì mi compare davanti. Parto dalle scarpine di vernice nera, sovrastate da due gambe enormi con calzettoni bianchi e strasse di contorno, per salire a una gonna lucida nera, un cappotto oversize di panno rosso acceso, tenuto sul corpo obeso da una mano sinistra incerta. Nella destra un ombrellino bianco a pois neri, tutto scontornato di pizzo e merletti. In testa un cappello di lana nero e rigido, da cui spuntano i capelli arruffati, neri corvini. Il volto rotondo pallido, con due guance arrossate artificialmente come cornice e un neo nero come guarnizione. Lo sguardo mi incrocia, poi fugge. Due passi e mi è già lontana, ma l'immagine della signora dal cappotto rosso mi seguirà per tutto il week end, ed alla fine la immortalerò anche sulla mia moleskine...
Dedicato a Mery
mercoledì, febbraio 04, 2009
Una gragnuola di colpi
Sotto schiaffo da questo inizio di anno. Ma col sorriso e la gioia nel cuore.
martedì, febbraio 03, 2009
Caledosopio
Oggi riflettevo che la vita non è altro che un caledoscopio di colori messo davanti ai nostri occhi, con i movimenti della manopola dettati da leggi a noi estrenee nel controllo. Ci passano davanti figure sconnesse, colorate, vivaci, violente, tristi, di cui cogliamo solo frammenti, concentrati nel capire il senso di tutto quello che ci circonda. Poi all'improvviso capita che ci sia uno sprazzo di coscienza, che la nostra mente si svegli dal torpore dello stordimento indotto dalla sequenza senza fine di luci e colori, e riesca a cogliere un quadro d'insieme. Sono quelle le volte in cui tutti i pezzi sembrano andare al posto loro, facendo una figura comprensibile. Ma è un attimo e la consapevolezza del momento sparisce al nuovo vorticoso mutare delle forme.
Ma se hai in te la scintilla della consapevolezza che il disegno, seppur ignoto nelle sue forme e in costante divenire, ha un senso, consapevolezza che ti deriva dal credere che ci sia altro oltre questa vita (e non un generico altro. Si è cattolici da queste parti e convinti), e che nel segno della croce tutto trova spiegazione, allora il tracciato confuso, vorticante e caotico assumerà il contorno sfuocato di uno sfondo fuori campo. E tutto il vero, l'importante, il durevole salirà davanti ai tuoi occhi come solida certezza.
Ma se hai in te la scintilla della consapevolezza che il disegno, seppur ignoto nelle sue forme e in costante divenire, ha un senso, consapevolezza che ti deriva dal credere che ci sia altro oltre questa vita (e non un generico altro. Si è cattolici da queste parti e convinti), e che nel segno della croce tutto trova spiegazione, allora il tracciato confuso, vorticante e caotico assumerà il contorno sfuocato di uno sfondo fuori campo. E tutto il vero, l'importante, il durevole salirà davanti ai tuoi occhi come solida certezza.
Iscriviti a:
Post (Atom)