Viaggiano a gruppi isolati, ma al loro interno fanno una bisboccia invidiabile: sono i gruppi di professionisti diretti alla festa del Maui.
Si riconoscono dalla comune attività lavorativa, e tale identità di interessi funge da collante nella baraonda che sta per seguire.
La festa del Maui prende forma nel quartiere Fidene di Roma, borgo periferico nella zona Salaria, dalle forme geometriche allungate lungo il lato orientale della strada consolare, all'interno un coacervo di strade anonime e intersecantisi, in un saliscendi di colline e dossi.
In poche parole, o Fidene lo conosci, o anche solo trovare il raccordo anulare diviene un'impresa epica.
Trovata la strada della donna dei serpenti, si parcheggia il bolide in luogo acconcio (come direbbe un sinistro figuro che viene ad installare e manutenere i nostri server), e ci si avvia in un'aria gelida, vera sopresa della serata, visto le serate tiepide che hanno fatto da padrone a Roma fino a ieri, chiusi nei nostri cappotti (ed è indice che il clima era temperato fino a 24h prima l'assenza di indumenti protettivi in due o tre persone del nostro gruppo).
Citofono, scarica elettrica che ci invita al secondo piano, pianerottolo, prime note, uscio. Calore e baraonda subito dopo.
La tranquilla festa dello Zinni, in realtà sono due feste unite, al cui interno si muovono individui di due comitive che di comune hanno solo uno dei due festeggiati.
Cibo e bevande scorrono a fiumi, mentre canzoni alla chitarra vengono inneggiate come neanche nelle più rinomate fiaschetterie della capitale e dintorni.
Ma è peculiare osservare i gruppi che si vanno costituendo in giro per la casa... non gli estemporanei incontri del "come stai? E' tanto tempo che... che fai ora?" e via dicendo, ma quelli che stazionano in una data area della casa per tempi prossimi ad infinito, dialogando in pianta stabile, e che al massimo shiftano di posizione, ma non mutano compagni di chiacchera: sono tutti gruppi professionali. Da una parte gli psichiatri e gli psicologi, da un'altra i medici, in un cantuccio gli ingegneri informatici. Guest star dei vari gruppi gli stranamente pochi laureati in legge e similia e gli altri appartenenti alle classi lavorative.
Insomma: per fare conversazione bisogna davvero conoscere tanti argomenti... e sembrare laureato nelle materie interessate dalla conversazione... o quantomeno di lavorare per raccomandazione nel campo.
La festa, che era iniziata con buone premesse sciama così, nel settarismo, anche se il solo parlare con gli amicici porta allegria ad un pendolare della chiacchera come il sottoscritto, che ha vagato da un gruppo all'altro facendo una, al massimo due osservazioni.
Nota positiva della serata... anzi note:
1) La macchina al ritorno è partita subito nonostante fosse su batteria ausiliaria e facesse un freddo meneghino.
2) La conferma che le tette contano ad un esame universitario è stata dimostrata scentificamente da un'ingegnera. Pare che abito aperto davanti in modo vertiginoso, ma sempre nel lecito, fruttasse dagli 1 ai 2 punti in più rispetto alla reale conoscenza della materia oggetto di esame.
Non male per una festa di un quasi prossimo ai trenta.
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