Devo essere sincero, quando sono entrato nel cinema avevo un timore diffuso circa la riuscita di questo film.
Non sapevo cosa aspettarmi, e soprattutto, vista la critica positiva... temevo che non mi sarebbe piaciuto.
Invece... invece Rubini ha tirato fuori da una storia ben condita di tutti gli elementi, un racconto che scorre via lento, coi ritmi della vita in campagna sotto i raggi cocenti del sole, in una zona in cui i costumi sono ancora dettati dal lento incedere delle tradizioni lungo i secoli, pur con le contaminzioni della scoietà moderna, ricco di denuncie, alcune condivisibili, altre che francamente rimangono amare in bocca... forse perchè più orientate a visioni di sx... e che poco si sposano con la mia visione del mondo.
C'è tutto nel film, amore, amicizia, famiglia, soldi, donne, violenza, malasocietà, sopruso, connivenza, interessi e costumi locali.
Insomma, un bel film che, accompagnato dalle lente e suggestive immagini della città di Mesagne, con i suoi scorci di pietra di tufo, le architetture di barocco leccese, le linee essenziali e i colori smunti, biancastri delle case porta ad immaginarsi di essere realmente lì, e, almeno nel sottoscritto che certe cose le ha vissute, di essere tornato un po' bambino, indietro nel tempo, quando l'odore di casa era quello della terra bruciata dal sole.
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