lunedì, settembre 12, 2005

Venerdì ho nuotato... sul lungotevere

Ore 18.00, fine lavoro ed inizio ginnastica. Per tornare a casa devo affrontare un tempo decisamente ostile, con pioggia battente e vento, le mie uniche dotazioni l'"impermeabile" della Murphy e il casco del motorino.
Per fortuna oggi non ho portato il computer e la sua simpatica borsa... altrimenti ero fregato.

Cmq, incurante del tempo furiesco dalla sede e mi dirigo al mio motorino, casco già clazato, l'acqua che rapidamente va inzuppando i pantaloni, ma l'impermeabile che compre il torace regge. Mi ripeto mentalmente: ce la posso fare.
In risposta alla mia invocazione arriva uno scroscio più potente... e finisco inzuppato su tutta la superfice esterna, mentre lotto una impari diatriba con il lucchetto della moto, che solo dopo 5 minuti, e quando ormai la visiera del casco era irrimediabilmente appannata, cede alle mie lusinghe, aprendosi.

Salgo in sella, umidificando le mie terga sullo strato di acqua presente sul sellino, ma la moto parte al primo colpo.
Sorriso dentro al casco ed accelerata. Prima parto, prima arrivo, prima esco dal diluvio.

Non sono neanche passati cento metri che sento una goccia, apripista per un migliaio di sue sorelle, che cola lungo la manica... l'acqua ha fatto breccia nell'impermeabile. Da quel momento in poi ho vissuto in un incubo liquido, con l'acqua che conquistava sempre nuove zone del mio corpo da bagnare, mentre io cercavo disperatamente di chiudere le distanze con casa in maniera definitiva... prima che il cellulare, appeso alla mia cinta, venisse coinvolto dal questo bagno generale, decidendo così di cessare di funzionare.

Man mano che la strada avanza, però, l'ampiezza del disastro comincia a farsi svelata. La pioggia viene giù troppo forte, i chiusini non riescono a smaltirla, così si vanno formando numerose pozze di acqua lungo tutto il corso del lungotevere, pozze che rendono il viaggio insidioso e la direzione dell'acqua assolutamente a 360° sferici.

Quando riesco ad approdare con la mia moto d'acqua a casa, di asciutto ho solo 1/3 della superfice totale delle mie mutande. Tutto il resto si è inondato tanto da buttare acqua ancora oggi.
Il cellulare? Beh... non so come, ma da questa nuotata motorizzata ne è uscito indenne

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