lunedì, novembre 14, 2005

Elogio del contrasto

...ovvero delle riflessioni che la pubblicità dell'adidas con sopra Nesta produce nella testa di un motociclista in viaggio sul Muro Torto...

Motorino, Muro Torto e pioggia. Non sono tre elementi che pongono a bene la giornata. Mettici che sto andando all'Università per recuperare informazioni sul mio Diploma di Laurea ed avrete il quadro completo.
Arrivato al ponte che attraversa il Tevere all'altezza di Piazzale del Popolo, mi ritrovo a guardare in alto ed individuo un enorme manifesto di Nesta che pubblicizza una nota marca di scarpe... che non riporto per ovvi motivi... e poi esula dall'argomento della storiella.
La mente, mentre sono incolonnato verso l'Università, corre ai tempi di Roma-Lazio, quando Nesta era in ruolo alla Lazio e faceva l'uomo immagine per la stessa come contraltare a Totti, il re di Roma. Bene, se penso che questi personaggi mostravano tutta questa rivalità e poi sembravano invece amici nella vita normale, mi ha lasciato pensare... perchè elogiare il contrasto tra due soggetti?

Viene da chiedersi, astraendo ulteriormente la questione, che ruolo svolga il contrasto nella nostra società, e volendo, nella storia dell'uomo.

Ecco la mia posizione, spero che seguano altre posizioni nel lungo periodo... vero???
Io constato che il contrasto, proprio perchè situazione dinamica, di opposizione (per varie gradualità), porta in se'il germe del movimento, del cambiamento, dell'evoluzione.
In quest'ottica, il contrasto diventa motore del mondo, portando gli oppositori a migliorarsi per superare l'antagonista. Quindi sprone all'eccellenza.

Certo questa visione screma quello che è il lato negativo del contrasto, quello che sfocia nell'odio, nella contrapposizione violenta, nella soppressione del diverso e dell'antagonista. Questa degenerazione del contrasto è fortemente presente nella nostra società. Ma non ci lasceremo fuorviare da tali deviazioni no???
Noi siamo per il contrasto dinamico e positivo, quello in cui a fine tenzone si porge una mano al vinto per riportarlo al nostro livello, in modo da ripartire dallo stesso punto per la successiva sfida.
La degenrazione la catalogherei sotto "Conflitto" e come guerra la tratterei, ma Nesta non è capace di suscitarmi simili pensieri...

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