giovedì, dicembre 14, 2006

Macchina in cammino

Nella società moderna il mezzo meccanico di locomozione personale ha acquisito a funzione paradigmatica ed esemplificativa della libertà conseguita dall'individuo di decidere della propria vita. E questo è tanto vero quanto inconfutabile... non so se avete presenti le paranoie che colgono i possessori di macchine nei confronti delle stesse.

Che siano donne o uomini, anche se nei secondi i tratti sono presenti in maniera più vistosa, i possessori di automobile pretendono di usarla per andare ovunque, non pensano a mezzi di locomozione alternativa, se escono vogliono stare loro al volante, e per via della gelosia nel cederlo, di norma preferiscono prendere, se macchina deve essere, la propria.

Forse il quadro che ne esce è un po' troppo caricato di peso, e non risulta credibile preso ad assioma generale... lo riconosco io per primo, così da evitare i soliti "esageri, generalizzi, usi frasi fatte" e poter proseguire questa riflessione paradossale su un binario di tranquillo incedere.

La macchina è ormai sinonimo di frontiera. Se la macchina ci arriva, ci vado... altrimenti la questione non si pone... non ci si va... a meno che non ci si senta particolarmente arditi, nel qual caso, si va, e poi AVVENTURA... perchè anche passeggiare per un bosco assume caratteri da Indiana Jones per l'utente avezzo ai lussi delle macchine moderne.

Mhmm... direi che per un post nato su come esplicare l'uso dell'autoradio come colonna sonora delle nostre attività o preparazione alle stesse sono andato un po' fuori mano... ma ormai ho scritto... e come diceva sempre la nonna... non si butta via niente, che vedrai che un giorno, quando meno te l'aspetti, potrebbe serviti proprio quello che hai buttato oggi. Così posto, lascio che l'argomento principale scivoli via e rimando a prossimo intervento l'esplicazione del perchè Stand my ground sia posizionata qui sotto in bella mostra.

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