mercoledì, ottobre 21, 2009

Della solitudine

Da qualche tempo, diciamo pure un anno e mezzo, quasi due, ma in maniera marcata nell'ultimo anno, il sottoscritto passa le giornate in solitario. Vuoi perché in ufficio è solo in stanza (P. non può contare, visto che parla solo per richiedere un intervento sul suo PC e tutto il resto è uno "Shhhh, sto traducendo/studiando francese"), vuoi perché i colleghi con cui passavo la pausa pranzo sono passati alla nuova realtà unificata, lasciando il sottoscritto, con i suoi incarichi legati alla rete dati alle catene dei server di VdS, trovare qualcuno con cui parlare durante l'orario di lavoro è divenuto quindi cosa complessa. Il che mi ha reso più riflessivo.
Mi trovo a pensare di cose che prima non notavo, ad osservare il comportamento delle persone che mi passano accanto ed in contemporanea di soppesarlo, cercando di capire cosa essi stiano pensando, cosa muova le loro azioni, quali siano le alchimie messe in campo nei rapporti con gli altri. E così, forse anche spinto dall'inizio della lettura del libro "Il linguaggio del corpo", avverto la tensione in uno sguardo, l'attenzione, l'allegria, la curiosità che traspare dai gesti altrui, aperti, o almeno così appare ai miei occhi, alla mia piena interpretazione (ed ovviamente corretta analisi :)).

Per contro comincio ad avere difficoltà a relazionarmi con gli altri. Riemerge quella "inesperienza" adolescentesca, legata allora al mio essere introverso (almeno fino ai 15 anni), ed oggi riproposta dalla mancanza di allenamento alla conversazione, alla relazione, al confronto. Ecco. Questo è il nocciolo del problema.
Finisco per restare in silenzio ed osservare, come pedone che deve attraversare la strada e fermo sul marciapiede in attesa del varco propizio, titubante e quindi condannato dal traffico inclemente ad attendere a lungo nello stesso posto, così ora, prima di metter parola in una conversazione attendo lungamente, ed intanto osservo. E talvolta l'osservare diventa l'unica interazione. Formulo giudizi, do pareri o consigli, ma tutto nella mia mente, o in posticipata sede, allorquando sono ormai solo e decisamente anacronistico nelle conclusioni.
Dho! Miglioramenti all'orizzonte? Boh, intanto la palestra Enterprise potrebbe fornire una svolta su questo piano e già sarebbe tanto.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

per esempio parlarne con tua moglie?

Unknown ha detto...

Loggati su Messenger che se trovo un minuto ti tengo compagnia.
se no parla con "Anonimo". :D