domenica, novembre 14, 2004

Una settimana fa...

stavo passeggiando con il cane, in attesa di andare in stazione a recuperare gli amici Antonio e Mariangela, accorsi a Roma per un torneo presso l'associazione Maremoto, quando repentina mi è giunta una folgorazione, una realizzazione di significato, la comprensione di una meditazione.

Ho finalmente compreso il valore di "Vivi all'ombra della morte". Non so come il pensiero abbia piegato in quella direzione, nè perchè la passeggiata col cane in un sabato mattina, teso fra pioggia e sole, abbia potuto portarmi alla realizzazione, ma ho compreso il profondo significato di quell'affermazione, e spero che tale folgorazione sulla via per il giardinetto, serva a migliorare la mia vita.

Il succo della realizzazione è che solo chi ha coscienza della propria caducità vive una vita piena, che sa valorizzare ogni secondo, perchè potrebbe essere l'ultimo.

Sembra un pensiero pessimista, volto al nichilismo, ed invece ha una forza dirompente e inarrestabile. Valorizza l'oggi, come base per il progetto di domani; rafforza il valore di ogni singolo istante, come propedeutico a quanto verrà, anche se ammanta il futuro di un velo di incertezza e di ansia che possono fermare le anime più deboli.

E sì, perchè vivere all'ombra della morte richiede una forza di volontà terribile, quasi sovrumana: avere coscienza che ogni respiro può essere l'ultimo e allo stesso tempo adoperarsi per raggiungere obiettivi, costruire un futuro, valorizzando le cose che ci accadono e portandole sull'altare della nostra vita.

Non esiste più il futile, non ha difatti ragion d'essere. Esiste solo il quotidiano impegno per raggiungere i propri obiettivi, nella coscienza che, forse, questo non basterà.

Non so se mi sono spiegato, in fondo la filosofia è una materia che ho lasciato dieci anni fa, terminato l'esame di Filisofia politica, ma il pensiero volevo condividerlo lo stesso, se non altro per offrire spunti di meditazione e raggiungimento di obiettivi anche a voi che siete lontani e che mi leggete assiduamente. Meditate su questo spunto, e non avrete più momenti bui, vuoti esistenziali e noia. In fondo, chi ci assicura che quel secondo buttato non sia il nostro ultimo secondo?

1 commento:

Unknown ha detto...

Ma scusa, poi chiedi a me cosa fumo?
Ma ti rendi conto di quello che scrivi.
Complimenti per l'esercizio di stile. Ammirevole!
Il tutto puo' essere riassunto da una frase latina, che un film di tanti anni fa porto in auge: "CARPE DIEM"
Cmq è roba vecchia, e tu ci arrivi solo ora?
Stai proprio inguaiato!!!