domenica, gennaio 30, 2005

Il congresso è passato... finalmente!!!

Per chi volesse sapere di che solfa si trattasse, rimando al link. Per il resto qui sotto.

...

Sabato mattina: partenza ad ora antelucana, in metro, zaino del portatile dietro la schiena. Umore alto, nonostante si prospetti un weekend di lavoro.
La signora dello streaming video mi aspetta alle ore 07:45, io, vuoi per una sveglia in ritardo, vuoi per aver sbagliato fermata della metro, vuoi per aver scoperto, per averlo preso al capolinea opposto, che il 30 (si, proprio il 30, il bus navetta che parte nella piazza dietro casa mia) arriva proprio a via Cristoforo Colombo (nota mentale, domani prendo il 30, così evito di camminare fino alla metro e dalla metro al palazzo dei congressi), dicevo, io arrivo alle ore 20.30 :-) e sfodero il mio sorriso migliore.

La cosa sembra salvare la situazione, ma non allevia il disagio che provo per aver fatto tardi... specie perchè fa un freddo che accora, la signora aspettava il sottoscritto per farsi accreditare e cominciare a montare le apparecchiature.

Cmq, dopo poco, arrivo alla stanza che ci ospiterà per due giorni, e comincio ad acchittarla.
Si mettono i manifesti ai muri, si sistemano le scrivanie e le prese elettriche, si comincia a lavorare alla pagina di Alleanza Nazionale che dovrà contenere lo streaming video della manifestazione e poi mi prendo il meritato riposo... una ricca colazione energetica per tirare su lo spirito.

Poi comincia la sarabanda.
Praticamente dal primo intervento in poi la giornata si è trasformata in un turbion di luci e colori, in cui il costante gracchiare degli speaker del mio portatile, sincronizzato con la diretta video, il calore dei quattro termosifoni in una stanza con moquette del '22, le chiacchere di M. e P. (oltre che le loro litigate), le costanti levate per raggiungere la sala principale della cerimonia per fare le foto ad ogni relatore, il continuo lavorare presso il portatile per creare le pagine web in tempo reale... bhè sono il sunto delle 14 ore che hanno seguito a quei brevi momenti di calma che hanno seguito la mia ordinazione del cappuccino.

Solo quando arrivano le nove, e salgo in macchina di una collega giornalista, che si è offerta di dare un passaggio a me e Valter, fermo le macchine e recupero. Le memorie del pranzo tornano alla ribalta, quella massa di copri avventati sui cibi disponibili, come barbari proni alla conquista, in uno sforchettare selvaggio e costante.
Mi sono salvato anche in quel frangente.

Rientro a casa e mi trovo la zia G. che mangia sola soletta in sala da pranzo, in funzione di badante per la mia nipote Franz che dorme placida nella mia stanza.
Non mi arrischio a sbirciare per non svegliarla, ma la cosa mi costa non poco, specie sapendo che domani non potrò vederla, sempre a causa di 'sta busta di una conferenza.
Chiacchero con la zia G. fino a tardi, sperando di vedere almeno Michi e Totò, ma quando si è fatta mezzanotte di loro ancora non si ha traccia.
Nel mentre che vado a letto, triste e sconsolato, avverto un rumoreggio di chiacchere sommesse che subito muiono nel silenzio. Sorrido... Franz si deve essere nel letto.
Quando chiudo gli occhi, lo faccio con un sorriso stampato sulle labbra.

Domenica.
Seguendo i miei propositi di ieri, mi avvio di primo mattino (ARGH! oggi è domenica... almeno fino alle 08.00 volevo dormire) verso la stazione degli autobus per prendere il 30.
Sono così contento che quando arrivo non faccio caso all'assenza del lungo pachiderma di acciaio a due carrozze. Solo dopo un'attenta spulciatura dei numeri sui cartelli scopro con ribrezzo che surante i festivi il 30 non parte... ach il mio fantastico piano di conseguimento rapido del palazzo dei congressi svanisce.
Allo scoramento segue un momento di riflessione, con realizzazione dell'esistenza in zona anzhe del mitico 130, autobus che arriva sulla Colombo paro paro dove arrivava il 30.
Così, salgo, mi siedo e mi metto a leggere.
Il viaggio è piacevole, in quanto scopro che questo mirabolante autobus a due teste e cinque code, essere mitologico mangiauomini, porta proprio a Testaccio, dinanzi alla strada della di me sorella... che linea!
Del congresso non parlerò, perchè oggi lo sfinimento rispetto a ieri è anche doppio.
Rimane da certificare che le signorine dello stand delle poste mi hanno massacrato il portafoglio per acquisire gli annulli speciali e le cartelline per conservarli.
Però è stato piacevole.

Per il resto, foto, chiacchere, lavoro e sangue, il tutto con la stanchezza nel cuore per la settimana trascorsa e la spossatezza mentale per aver realizzato che non ci sarà requie anche per la prossima settimana...

Solo alle 16.45 rientro finalmente a casa, affamato (niente pranzo oggi) e stanco.
Ma contento. Il congresso di AN è finito!

Nessun commento: