martedì, novembre 21, 2006

Ancora una volta sulla breccia...

Come sei stato crudele martedì appena passato. Ti aspettavo da tempo, le mani colme di speranze, la testa piena di progetti... ed invece sei passato come il sienzio che mi fa compagnia ogni pomeriggio, come le giornate che scorrono veloci e che lasciano dietro di se' un senso di incompiutezza.

Dovevi portarmi P.C. per un confronto, il primo dopo mesi di assenza, il primo da quando Marzio se n'è andato. Dovevo illustrarti la situazione, mostrarti ciò che si era fatto, portare avanti i progetti futuri.

Come fante in terra straniera, arroccato in roccaforte e posto a difesa, ho atteso la tua venuta in qualità di colonna di rifornimenti, o di rinforzi per l'operato a divenire.

Ho ricevuto invece un generale con medaglie sul petto, insicuro su quale fosse la situazione, pronto alla disfida con l'U.S. per il controllo di una scatola da mostrare, ma da non utilizzare pienamente, come sei venuto, così sei andato... "mi parte l'aereo"... cacchio... dopo mesi di silenzio... dieci minuti neanche di colloquio... per decurtare un'offerta e dirmi che non posso firmare le richieste...
GRANDE!

Adesso lo scoramento che mi porto dentro chi lo solleva? Come passerò i prossimi giorni, privo di rinforzi? Che risponderò ai miei dubbi quando guarderò le torme di progetti da completare e che necessitano della tua attenzione?
Oggi un po' sono morto in entusiasmo... ancora una volta la conferma che ciò che faccio vale in primis per me... e pertanto devo continuare per la strada in salita, anche senza il conforto di chi mi sta sopra. A volte un cammino ha valenza per i passi che si fanno... che sia o meno fruttifero alla fine del viaggio.
Ma da queste macerie di idee, oggi, è un po' piu' pesante risollevarsi.

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