mercoledì, marzo 08, 2006

Sulla Consulta Islamica

Premesso che il dialogo interreligioso è non solo dal sottoscritto benvisto ma anche caldeggiato, mi sento dentro il bisogno di esprimere un parere sulla proposta dell'ora di religione coranica a scuola portata avanti dalla Consulta Islamica.

L'idea è buona, consente agli studenti islamici di approfondire le argomentazioni del corano, ed ai mussulmani moderati di diffondere un insegnamento del Corano scevro da visioni di odio ma... non credo che la proposta debba essere accolta.

Le considerazioni da cui parto sono due:
1) Non esiste possibilità di fare lo stesso in paesi di maggioranza islamica, anzi in alcuni di tali paesi anche il solo fatto di esternare una religione differente da quella islamica porta all'incriminazione penale ed all'incarcerazione (quando non alla morte). Lo so, addurre argomentazioni come queste in Italia, anni luce da tali realtà può sembrare bigotto e oscurantista, ma io credo che chi si professa credente e tollerante deve prima dare dimostrazione di esserlo a casa propria, prima di pretendere diritti altrove. In questo caso una bella reciprocità ci starebbe bene.
Noi professiamo da loro, loro da noi, e siamo tutti contenti.

2) Ma la soluzione alla reciprocità non consente di risolvere il problema. La religione islamica è di per sè una religione chiusa, assolutista e non capace di convivere con altre religioni.
Ovunque pongono le proprie radici, le comunità islamiche non si integrano, pretendono che il mondo si adatti a loro: moschee, macellerie, burqua, rimozione di simboli sacri differenti dal loro dai luoghi pubblici, rispetto del venerdì e quant'altro.
Non è una colpa, ma una caratteristica intrinseca della stessa religione coranica.
In fondo è una religione nata per collagenare popolazioni nomadi, fungere da omogeinizzatrice delle credenze e da tessuto connettivo per popolazioni che fino a poco prima si scannavano allegramente fra di loro.
Non può conoscere eccezzioni. Ammettere le diversità significa spaccare la società islamica. Il diverso va tollerato il tempo necessario a convertirlo.
Poi ci sarà solo islam.

Dire oggi, apriamo ad israele... perchè tanto fa comodo e si sta in Italia, che rapporti ci puoi avere con Israele??? e poi pretendere che si insegni il corano a scuola mi suona di contentino prima e costruzione di cavallo di troia poi.
Come gli antichi abitanti di Ilio, stiamo facendo entrare come ospiti chi ci farà la festa... fosse anche culturale.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

non sono d'accordo...e premetto che per me l'ora di religione non dovrebbe neanche + esistere essenso il nostro un paese "laico", ma visto che un concetto del genere non verrà mai capito nè applicato (e sappiamo perchè), neanche con una più giusta alternativa di un'ora di storia delle religioni, allora non vedo perchè negare il diritto ad altri di seguire un proprio insegnamento religioso, di qualsiasi tipo sia, anche se non ci piace, anche se lontano diverso anni luce dal nostro, anche se ci fa paura...e sai perchè, perchè altrimenti la tua corretta descrizione di una mentalità assolutista, bigotta e chiusa si adatterebbe inquietantemente anche a noi, vedi un pò tu...

ciau
s

ah, zio e zia la zeta si portan via
:p

Anonimo ha detto...

il nostro paese sarà pure laico..ma la maggior parte degli italiani sono cattolici e praticanti. Io credo nel rispetto di tutti..ma proprio per questo penso che chi dà rispetto possa pure pretenderne. Chi viene a casa mia, deve rispettare le mie regole..sarà bigottismo? ben venga, ma vorrei sapere a chi fa piacere che qualcun altro si metta a comandare in casa propria. Per questo chi vuole studiare religione ha il diritto di farlo e chi non vuole ha il diritto di frequentare altre lezioni più consone al suo credo e/o non credo. E chi non crede in niente dovrebbe rispettare di più chi una fede ce l'ha!! Dovremmo essere più gelosi ed orgogliosi delle nostre radici!!

Anonimo ha detto...

ma scusami, dici che chi dà rispetto può anche pretenderlo, ma in che maniera daresti rispetto secondo te, chi vuole studiare religione ha il diritto di farlo sì, ma intendi solo la religione cattolica? chiedo perchè non ho capito cosa intendevi, insomma senza polemica alcuna davvero...cmq la religione cattolica è certo la più praticata in italia, ma il fatto che sia inserita in un programma scolastico di un paese -ribadisco- laico è una cosa di per sè incoerente da qualsiasi aspetto guardi la questione...e non lo dico perchè non credo in niente o perchè non ho rispetto per chi ha fede, ci mancherebbe altro..

Lthandius ha detto...

Lo sapevo che si scatenava un piccolo dibattito : )
MITICO!!!
Certo, siamo sempre io, mammate e tu, ma comunque...

Tornando alla diatriba. Confermo che uno stato laico non dovrebbe farsi carico di studi religiosi... ma mi si perdoni, noi si è cattolici, per lo più, praticanti o meno. Non confondiamo l'Istituzione Chiesa, che è cmq composta da uomini con il messaggio che porta avanti. A leggerlo con attenzione il catechismo cattolico non è altro che un manuale di comportamento volto alla civile convivenza tra uomini. Lo metterei al pari dell'educazione civica... pur con i dovuti distinguo e senza violer svilire la questione dal punto di vista morale.
Peraltro... l'insegnamento è facoltativo, ed in quest'ottica la scelta potrebbe anche vertere sull'introdurre lo studio coranico come opzione, ma si perde di vista un punto: l'islam è religione che non ammette tentennamenti. Una volta convertiti si è religiosi praticanti, sotto ogni profilo, sharia inclusa.
Ve lo sognate un islamico non praticante...
Il problema è che ci si dimentica spesso che l'Europa ha fatto passi da giganti in tolleranza, rispetto, regole di convivenza, legislazione, e quant'altro. Ci abbiamo messo secoli, abbiamo spremuto sangue finanche dalle rape per arrivarci, e per secoli abbiamo avuto alle porte un sistema che fino al 1900 ha lasciato la sponda orientale e meridionale del mediterraneo in condizioni medioevali.
Non dimentichiamoci che senza Ataturk la Turchia oggi sarebbe ancora all'età della pietra, che senza il petrolio, gli arabi avrebbero solo la sabbia... insomma, non sviliamo in un'ottica di costante richiamo alla tolleranza quelle che sono le nostre posizioni.
Tolleranza si, 90° mai.
Ricordatevi che il prezzo della libertà è la costante vigilanza.
La libertà non è scontata, ma una conquista.
Poter oggi discutere di queste cose in un blog è un grande risultato della nostra società. In Iran, in Cina, tali concessioni non esistono.
Meditiamo su questo.
La chiesa cattolica in tutto questo macello ha fatto anche lei la sua perte nei secoli. Magari sbagliando, ed in alcuni casi anche in maniera eclatante... ma la chiesa è fatta di uomini ed immersa nel sociale. Non si possono scindere le due cose... ed è naturale che ne venga contaminata nei comportamenti. Rimane da vedere, ed era questo il mio avviso, se ci vogliamo tagliare da soli la gola, oppure se restiamo vigili. Loro sanno che nel lungo periodo ci conquisteranno e lo faranno pacificamente, entrando piano piano nella società e rivendicando un pezzo qui ed un pazzo lì.
Sta a noi segnare il limes, il confine, senza per questo generare estermismi, ma semplicemente asserendo che in un confronto tra popoli non esiste chi detta e chi si assoggetta, ma DIALOGO e RECIPROCITA'.
Poi in ottica di tolleranza si fa tutto... ma non a cuor leggero, con consapevolezza di dove si sta andando.

Anonimo ha detto...

sono d'accordo...cmq non sono così sicura che nel lungo periodo ci conquisteranno, entrando piano piano nella società..entrambi avete ricordato come è importante essere consapevoli e -perchè no- orgogliosi delle nostri radici culturali ma secondo me non è così facile che siano spazzate via, voglio dire, pensate come già in passato siano state soggette alle più svariate influenze, dialettali linguistiche culinari..ed il risultato, la mescola di queste, la crasi generale è l'italia di adesso in tutta la sua complessità di abitudini e mentalità, forse non è stato possibile preservare tutti gli aspetti delle diverse contaminazioni di origine ma il cuore generale c'è e continuerà ad esserci...cambiando negli anni col cambiare delle cose attorno sicuramente ma restando con la sua forte "personalità" di fondo...così penso e forse per questo non ho grandi preoccupazioni di perdere la mia identità culturale, perchè di nascita e di origine esse stessa è nata da mille contaminazioni...

ciau

Anonimo ha detto...

sara scusa nn mi ero neppure firmata..cmq nn intendevo che si debba studiare solo la religione cattolica, ma ognuno ha il diritto di studiare la propria..(e chi nn ha un credo ha diritto di dedicare quell'ora ad altra materia..)però nn vedo perchè chiamare rispetto forme di prevaricazione..chi viene a vivere nel nostro paese ha il dovere prima del diritto di rispettare le nostre regola, e fra queste anche il crocifisso in classe che c'è sempre stato e nn ha mai fatto male a nessuno. Qualunque donna sia stata in un paese mussulmano ha dovuto vestirsi secondo i loro dettami..e a nessuno è mai venuto in mente, trovandosi lì, di sentirsi offeso per il burka indossato dalle donne. Tolleranza è una cosa..90° un altra come giustamente dice la mia metà.Cmq lungi da me fare polemica assolutamente. ;)