lunedì, ottobre 25, 2004

Ok, lo start è qui?

Lunedì mattina. Segna l'inizio di una nuova settimana. Spero meno movimentata di quella passata, ed un poco più serena. Il giungere dei fine settimana, anzichè rilassarmi, genera in me un senso di inquietudine, perchè non so cosa aspettarmi dalle improvvise crisi che si vengono a generare.

Nelle ultime due settimane ho collezionato crisi e riagganci da far invidia ad Innamorati cronici. E non si vede giorno.

Per lo meno a livello tesi si va avanti, con sforzo supremo, ma avanti.
Certo è il caso che rimodello il mio comportamento in relazione agli altri. Il mio distacco, ormai quasi cronico, da questa vita mi sta generando un'infinito cumulo di problemi.

Cerco difatti la soluzione a questo mio distacco, che mi spinge a trattare tutto con sufficienza, persone e cose alike, di dimenticarmi di tutto e di perdere interesse nelle cose dopo poco. Una sorta di delusion perenne, manco fossi sotto spell (e chi conosce un poco di D&D sa di che parlo).

Sono stanco di questa mia ... apatia, ecco, la parola esatta è quella, apatia.
Ho perso interesse in tutto, tutto mi sembra assolutamente inutile, vuoto e senza colore. Partecipo come se fossi un altro, non pienamente presente in nessuna mia attività.

Ecco, credo di aver trovato il centro dei miei problemi, sentimentali e quotidiani. Io ho perso gli stimoli. Non me ne frega proprio niente di niente. Questo mondo lo conoscevo, un tempo, lo amavo, un tempo, ero in competizione con lui. Ora mi sembra un inutile vorticare di attività senza senso, perso nella monotonia del quotidiano.

Certo, il peso di un lavoro che non mi dice nulla a livello professionale di certo ha il suo influsso su questo mio stato d'animo, ma non è solo questo. Io mi accorgo che non ho ben metabolizzato fatti della mia vita. Che ho gestito male, se non malissimo, l'intero arco di anni che dai tredici ad oggi hanno segnato la mia vita.

Il peso della morte di mamma rimane, unico buco nero che tutto risucchia, energie, voglia di fare, scopi. Già allora ero svuotato, ma nella mia quotidinità vivevo una vita comune. Dal crollo della certezza del mio quotidiano non mi sono più ripreso. Ho vissuto alla giornata, prima nella comoda sequenza del liceo, scelte già compiute, semplice mantenimento, per poi sfociare nell'Università ed autolesionare ulteriormente la mia già precaria convinzione a continuare con errori di valutazione e scelte dettate dalla follia di un momento e non da un ragionamento consapevole.

Lo stesso servizio militare, anche lì scandito da ritmi ed orari non miei, a cui era facile dire sissignore, perchè il pensiero era relegato agli ufficiali prima, ai superiori poi. Il minimo sindacale anche lì.

E via via tutto quanto fatto fino ad oggi, vissuto senza convinzione, nell'attesa dell'attimo, certo almeno quello, della fine di tutto per passare a nuova vita.

Mi definisco un battagliero. La verità è che ho gettato la spugna anni orsono.
Basta veramente poco a farti capire come le costruzioni che hai generato sono in realtà vuoti castelli eretti per la tua sicurezza interiore. Giustificazioni per i comportamenti discostanti, sempre superficiali che hanno guidato i miei atti in questi lunghi anni.

Ed ora raccolgo i cocci di questo processo di autodistruzione. Sono bastati due fine settimana di crisi con la mia metà per farmi capire che il mio comportamento necessita una correzione che richiede forze che forse non ho.

Però, un tempo mi sono definito battagliero... anzi, lo ero proprio, pronto alla lotta senza preoccupazione per le conseguenze. Ma ricordo ancora il sapore dell'eccitazione prima di una sfida, la voglia di prevalere. Sono nascosti in qualche cassetto della mia martoriata coscienza, sottochiave da una mediocrità che non mi appartiene e che non sento mia.
Reagire dunque, questa la missione, questo lo sforzo.

E determinazione, quella stessa determinazione che mi faceva correre con le vesciche ai piedi, la carne viva aperta alle offese del cuoio consunto degli anfibi, durante le marce, il tutto sotto uno spietato sole di un agosto romano.

Ecco, voglio stringere i denti e sollevarmi. Per quanto peso debba sollevare, per quanta merda debba ingoiare. IO PREVARRO'.
Ma necessito del supporto di tutti... per tornare a vivere :-)

11 commenti:

Anonimo ha detto...

...........ti voglio bene!!! Non sei solo Cenzo!!!!
Ci vediamo domani sera!
Un abbraccio forte
Iaia

Lthandius ha detto...

Grazie Sore. Cmq mi pare che questo sia un periodaccio per una buona percentuale di noi.
Una generazione tarlata? ;-)
Io non lo credo. Però...

Anonimo ha detto...

La cosa più importante è riconoscere un malessere, un errore o quello che sia per ricominciare da lì..non cancellare ma riniziare da lì..sono contenta che almeno ti sia servito a fermarti a riflettere..solo una cosa..io non sono una bomba ad orologeria..sono una persona normale che reagisce a degli stimoli, positivi e negativi, e non devi temere questo, devi solo pensare prima di fare qualcosa o dirla.
Le crisi fanno crescere le persone e le coppie..temi quando tutto è statico..le acque chete nascondono molto di più!

Anonimo ha detto...

Porca vacca!!!! E io che pensavo di stare messo male.
Forza Vingio il consiglio te l'ho dato enne volte e famo enne+1.
Datti delle gerarchie, decidi cosa è + importante e punta a quello, il resto solo se ce la fai ma senza sacrificare quello che viene prima. Se una volta dici no a qualcuno oppure lo mandi a cagare, se questo qualcuno, ti conosce e ti vuole bene, capirà.
Nessuno si aspetta da te quello che non puoi dare.

Rocco

Anonimo ha detto...

Per la miseria, crisi di mezza età, Vincio? Vedo che pure Rocco accusa, e pure io ho avuto il mio bel periodo di riflessione... Ebbe'? Passa. C'è sempre un rischio in queste cose: stare li' piantati a pensare e ripensare. Io a un certo punto mi sono detto: 'ok, basta', sono tornato in palestra, mi sono rimesso a uscire la sera fino a ore assurde, ho ricominciato a conosecere gente nuova e chiamare gente vecchia, cosa che non facevo da 2-3 mesi e per farla breve dormo 5 ore a notte che' 24 non me ne bastano più. Ora non ti dico di fare le stesse cose, non hai il fisico :) comunque ci vuole un po' di tempo per uscire da una crisi, devi ritrovare un ritmo, stimoli e tutto , ma devi volerlo. E ricorda sempre che gli amici,la Vecchia Guardia è la' intorno al fuoco ad aspettarti, ok?

Guido (M'Th)

Anonimo ha detto...

ehm, non sono in confidenza e mi sento decisamente fuori posto, dato il post giustamente a rispondere ci sono gli intimi, ma per istintiva empatia ti lascio un saluto, crisi e casini mentali gira e rigira sono simili per tutti o forse davvero è la nostra generazione ad essere venuta su così, non lo so, però nei miei periodi di totale apatia il miracolo della lunga risalita è avvenuto affrontando le cose una per volta -tanto tutte insieme viene un bordello comunque- e ti dirò un'altra banalità, un lavoro che piace fa tantissimo, dà stimoli sicurezza e soddisfazione e te lo dice una che dà poca importanza alla professione, ma d'istinto ti direi che dovresti puntare su quello, poi mi sembra che gli affetti non mancano, giusto..
un saluto

Lthandius ha detto...

Whoa... grazie, chiunque tu sia, grazie.
:-)

Lthandius ha detto...

Whoa... grazie, chiunque tu sia, grazie.
:-)

Anonimo ha detto...

giaggià è vero, sorry non mi sono firmata, ehhh ma lo sai lo stesso chi sono dai, giusto oggi dicevo che davo un'occhiata al tuo bloggo...
:P

s

Lthandius ha detto...

CIAO S!
Spero di essere dalle tue parti (che poi sono anche le parti di Rocco) prima o poi.
Così mi porti ad un aperitivo eh?

Anonimo ha detto...

contaci, nel pacchetto è compreso cielo grigio pioggerellina e qualche "e" aperta da paura, chiedi a rocco di dire "pacchEtto" e capirai..
:P
cià

s